| Vittorio Veneto (Treviso)– mercoledì 29 ottobre 2025 – Andranno a processo Giacomo Salvador e Daniele Borsoi, rispettivamente l’organizzatore e il direttore di gara della corsa ciclista “Circuito dell’Assunta” dove, il 14 agosto 2024 la ciclista 19enne trentina Alice Toniolli rimase seriamente ferita in conseguenza di un gravissimo incidente. Il pubblico ministero Michele Permunian ha previsto per entrambi una citazione diretta a giudizio per lesioni gravissime. Entra quindi nel vivo la vicenda giudiziaria che ha già visto un primo responso: il proscioglimento di Giulio De Nardi, vice direttore della gara, difeso dall’avvocato vittoriese Stefano Trubian. I PROTAGONISTI Salvador e Borsoi, Difesi entrambi dall'avvocato romano Alberto Manconi, oltre a una corposa memoria difensiva avevano formalmente presentato richiesta di essere interrogati dal sostituto procuratore Permunian, titolare delle indagini sul sinistro. Non solo: l'avvocato Manconi aveva depositato un'istanza con cui vengono sollecitati ulteriori accertamenti, per lo più dedicati all'audizione delle compagne di squadra di Alice Toniolli , delle altre atlete che loro malgrado hanno assistito all'incidente e tutti coloro che hanno partecipato alla ricognizione del percorso (tra cui gli agenti della polizia locale, ndr) per avere il via libera allo svolgimento della manifestazione. LA VICENDA Alice Toniolli, il 14 agosto dello scorso anno, stava gareggiando nella prova open femminile a Vittorio Veneto quando in località Ceneda, mentre era in gruppo, ha sbandato improvvisamente sulla sinistra andando a sbattere con il capo e il torace contro il muretto in cemento di un ponticello, con un leggero restringimento della carreggiata. IL DRAMMA Le condizioni della 19enne erano apparse subito gravissime, tanto che si temeva per la sua vita: nello schianto aveva riportato un grave trauma cranico, un trauma oculare e fratture in varie parti del corpo. Ricoverata d'urgenza all'ospedale Ca' Foncello di Treviso, Alice Toniolli si era svegliata dopo dieci giorni dal coma farmacologico, iniziando un lungo percorso di riabilitazione dopo che i medici avevano escluso il pericolo di vita. LE INDAGINI Subito dopo l'incidente era stata la polizia locale di Vittorio Veneto ad effettuare i primi accertamenti verificando che, sui parapetti, non c'erano le protezioni in gommapiuma. Circostanza su cui si sono concentrate le indagini della Procura di Treviso. Quel punto della strada, infatti, come dimostra anche la presenza nella corsia opposta a quella dove stavano passando le cicliste di un cartello stradale che segnala il restringimento della carreggiata, percorribile solo da un veicolo alla volta. I muretti in cemento che costeggiamo la strada, secondo la Procura, durante la gara avrebbero dovuto essere coperti con delle protezioni. E proprio la sicurezza del circuito individuato per lo svolgimento della gara è al centro dell’indagine condotta dalla Procura. Il fascicolo composto dal pubblico ministero contiene anche l’esposto contro ignoti presentato dalla Toniolli, rimasta per cinque mesi in ospedale tornata a casa solo a gennaio di quest’anno. Ma il percorso per una completa ripresa non è ancora ultimato. Adesso l’ultima fase dell’iter processuale dovrà servire a stabilire se il percorso ciclistico presentava tutte le misure di sicurezza richieste per questo tipo di occasioni. (paolo calia – il gazzettino di treviso) |