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LUTTO – Morto a 64 anni l’ex pro’ Cesare Cipollini, fratello di Mario



Lucca giovedì 10 agosto 2023 - Un grave lutto ha colpito oggi nel primo pomeriggio il ciclismo lucchese. Si è spento all'ospedale di Livorno all'età di 64 anni Cesare Cipollini, dove era ricoverato dopo essersi sentito male mentre era in vacanza a Piombino con la sua compagna Monica Giusti. Era stato operato di urgenza il 2 agosto per un aneurisma alla vena iliaca dell'addome dopo aver accusato un forte dolore. Purtroppo le sue condizioni erano peggiorate a causa di una infezione. Nel 2019 aveva subito un trapianto del cuore al policlinico Sant'Orsola di Bologna, dopo di che le sue condizioni erano migliorate fino all'improvvisa nuova patologia verso la quale ha lottato fino a che ha potuto. La notizia ha gettato nello sconforto anche i tanti amici e gli sportivi che lo hanno ammirato nella sua carriera dilettantistica e professionistica. Da dilettante era un vero talento, resistente e scaltro. Fra i suoi numerosi successi si ricordano la Firenze-Viareggio e il Giro delle Tre Province con la Fracor nel 77. L'anno precedente in azzurro, nonostante fosse sempre juniores, fece segnare il record del mondo nell'inseguimento a squadre alle Olimpiadi di Montreal 76. Fratello maggiore di Re Leone Mario Cipollini, passò professionista nel 78 con la Magniflex-Torpado di Primo Franchini e la sua ultima stagione prima di attaccare la bicicletta al chiodo fu nel 1990 con l'Italbonifica-Navigare dei ds Reverberi e Conti. In 13 anni da prof. spiccano diversi piazzamenti e la vittoria nell'83 del Giro dell'Emilia. Fra le maglie che ha indossato ci sono anche quelle della San Giacomo del 79, Famcucine 80, Selle San Marco 81 e quelle della Fanini (85) e Pepsi Cola-Fanini (87).

Cesare era una persona ben voluta da tutti, gentile e affidabile, dalle maniere gentili e curate in ogni dettaglio. Il ciclismo era sempre la sua passione che trasmise a suo figlio Edoardo, giovane promessa ed attuale campione regionale juniores, dopo aver scalato tutte le categorie giovanili, di una carriera iniziata da giovanissimo nel Pedale Lucchese Poli, a suon di vittorie.

 

SCONVOLTO IVANO FANINI: "VOLEVO BENE A CESARE E RICORDO I SUOI SUCCESSI CON LA MIA SQUADRA"

Fra i tanti pensieri di cordoglio c'è quello di Ivano Fanini, l'unico dirigente ciclistico lucchese che lo ha avuto in squadra da professionista. "Il mio dolore è immenso, l'avevo sentito telefonicamente pochi giorni prima del suo ricovero in ospedale e mai avrei pensato che non ci sarebbe più uscito. Ricordo la sua classe da ciclista e da professionista forse gli è mancata una squadra che gli dasse maggiore fiducia altrimenti avrebbe fatto una carriera migliore. Nel 76 fece il record nell'inseguimento alle Olimpiadi di Montreal in sella ad una bici speciale che gli aveva costruito su misura mio fratello Michele. Indimenticabili anche le sue vittorie con la Pepsi Cola-Fanini da me gestita nell'87 quando si impose nel prologo e nella 5.a tappa alla Vuelta di Mendoza in Argentina. Per anni ci siamo sempre sentiti, quanto meno telefonicamente, nel corso della sua carriera. Nel biennio 93-94 gli detti fiducia come direttore sportivo della mia squadra juniores Mamma Fanini e fra i tanti atleti che allenava c'era anche mio figlio Cristian. Un biennio dove lui lavorava interamente per me, occupandosi anche di quello che c'era da fare nella mia concessionaria Autoexpo di Lunata. Non posso dimenticare i bei momenti che ho passato con lui vedendolo crescere ciclisticamente e come uomo".

Cesare lascia i figli Francesco, Cecilia e Edoardo e la compagna Monica Giusti. (valter nieri)

 

IL RICORDO DI MARIO

Mario Cipollini ricorda il fratello maggiore scomparsa a 64 asui suoi profili social postando una foto del fratello insieme a Beppe Saronni. «Mio fratello Cesare se n'è andato. La mia mente fugge a ricercare i momenti belli. Questa foto ha un significato immenso per me, era appesa in una «sala» ornata di coppe e di trofei. La foto in questione ritrae Cesare a fianco di Giuseppe Saronni. Questa foto mi riporta al mio intimo, quando da piccolo (9 anni di differenza) mi sentivo così orgoglioso di avere un fratello Campione! La mia è stata un'infanzia da fan nei suoi confronti, dei viaggi per seguirlo nelle gare, ad osservarlo in ogni momento. Ho ancora i ricordi di quando preparava la sua bici o quando preparava la valigia per andare al Giro d'Italia. E lo vedevo come un supereroe. Fai buon viaggio Cesare, riposa in pace».

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