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PRO – Fondriest: «Coppa Sabatini, la corsa su misura per me»

Peccioli (Pisa) lunedì 4 settembre 2023 - Renaix, 28 agosto 1988, l’emergente finisseur Maurizio Fondriest si laurea Campione del Mondo diretto da Alfredo Martini. Peccioli, 4 ottobre 1989, Maurizio s’impone allo sprint nella Coppa Sabatini a Peccioli. Ventisette settembre 1994, Fondriest rivince a Peccioli. Il trentino di Cles è dunque tra i 5 corridori che diretti da Martini oltre a conquistare la medaglia d’oro al Mondiale nobilitano l’albo d’oro della Coppa Sabatini.

Domani, martedì 5 settembre, Fondriest parteciperà alla presentazione delle due gare dell’Unione Ciclistica Pecciolese. La presentazione delle edizioni 2023 di Giro della Toscana e Gran Premio di Peccioli – Coppa Sabatini si svolgerà alle Piscine Comunali di Peccioli (Pisa) cono inizio alle ore 18.

“La Coppa Sabatini – fa notare Fondriest, 58 anni, vincitore in carriera anche di 2 edizioni della Coppa del Mondo – era una gara fatta su misura per me, con l’arrivo in collina. Sulle salite da 1200 metri di lunghezza come quella dell’arrivo di Peccioli sono sempre riuscito ad esprimere il meglio di me stesso. Infatti anche il Campionato del Mondo di Renaix aveva l’arrivo in salita. Si trattava di uno strappo meno impegnativo di quello del colle di Peccioli, tuttavia pur sempre in salita. C’erano parecchie analogie tra il percorso di Renaix e quello della Valdera”.

Nel 1989 la Coppa Sabatini si svolse sulla distanza di 225 chilometri che Maurizio percorse in 5 ore e 53 minuti, alla media di 38, 244. Nella volta a decisiva tra una ventina di battistrada si piazzò secondo il pugliese Antonio Fanelli, terzo l’elvetico Jurg Bruggmann, quarto Rolf Sorensen, quinto Jean Claude Leclerq. Il futuro ct azzurro Franco Ballerini chiuse la Sabatini 1989 al sesto posto. Invece nell’edizione 1994 Fondriest in maglia Lampre ebbe la meglio su Francesco Casagrande, terzo il “Diablo” Claudio Chiappucci, quarto Vladislav Bobrik (Russia), quinto Jesper Skibby (Danimarca). Fondriest percorse i 207 chilometri in 5 ore, 5 minuti e 59” alla media di 40, 590 orari. Chiappucci aveva trionfato nell’edizione dell’anno prima.

“Trai due successi ottenuti in volata a Peccioli – spiega Maurizio - mi è rimasto più nel cuore quello del 1989. Da fine 1988 a fine agosto ’89 ho gareggiato con la maglia da Campione del Mondo. La Coppa Sabatini 1989 è stata la prima corsa che ho vinto da “ex” iridato.

Quando di colpo ti manca la maglia da Campione Mondiale dalle spalle non vedi l’ora di vincere e per questo motivo l’importanza del successo di Peccioli 1989 per me è stata notevole, indimenticabile. Tra l’altro è stata la prima vittoria che ho centrato con maglia sociale della Del Tongo”.

Per chi fa riferimento al podio, i piazzati della Sabatini 1994, Casagrande e Chiappucci, hanno un prestigio superiore rispetto al secondo e terzo del 1989.

“Sulle lunghe salite, quelle delle montagne- continua Maurizio – Chiappucci e Casagrande erano più forti di me. Ma la salita dell’arrivo a Peccioli non ha nulla a che vedere con quelle che piacciono agli scalatori. A Peccioli serve la forza esplosiva. Chiaramente anche quella del 1994 è una grande vittoria poiché in quell’epoca tutte le gare, anche quelle non comprese nella Coppa del Mondo, avevano un cast importante. Sono lieto di partecipare alla presentazione del Giro di Toscana e della Sabatini 2023”. (alessandro brambilla)

 

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