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MONDIALE GRAVEL – Mohoric stacca tutti e conquista l’iride a Pieve di Soligo. Velasco settimo miglior azzurro

Photo@Bolgan

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Pieve di Soligo (Treviso) domenica 8 ottobre 2023 - Accolto da un bagno di folla e da un boato assordate dalla stracolma Pieve di Soligo, Matej Mohorič si è laureato campione del mondo Gravel UciI 2023. Sulle strade della provincia di Treviso e della Regione Veneto si sono riversate circa 20 mila persone, che non hanno voluto far mancare il loro appoggio all’oltre migliaio di partecipanti di questa edizione. Uno spettacolo unico, destinato a rimanere nei cuori di tutti coloro che erano presenti.

 

LA CORSA - Ritmi elevati fin dal via de Le Bandie per la gara riservata alla categoria degli uomini elite. Il gruppo arriva compatto e solido fino al primo passaggio sotto il traguardo di Pieve di Soligo, ma il ritmo si alza col passare dei chilometri e la scrematura è una logica conseguenza. Tra le vittime illustri c’è anche Wout Van Aert che, a causa di due cadute e i conseguenti guai meccanici, si ritrova a dover inseguire a 10 minuti dai primi. Addio ai sogni di gloria per il fuoriclasse belga, che comunque non alzerà bandiera bianca e chiuderà all’ottavo posto, a 8’21” dal vincitore.

Al comando della corsa rimangono presto tre corridori: Matej Mohorič, Florian Vermeersch e Connor Swift. I tre hanno proseguito con buon accordo per diversi chilometri, scavando un solco incolmabile nei confronti degli inseguitori. La bagarre si è scatenata sulle micidiali rampe del muro di San Vigilio, quando a Swift si è accesa la spia della riserva e ha mollato le ruote degli avversari. Appena 5 chilometri dopo, sulla salita de Le Serre, nel bel mezzo dei vigneti delle colline Patrimonio dell’Unesco, Mohorič ha forzato ulteriormente l’andatura, mandando in difficoltà anche lo stoico Vermeersch.

A quel punto è stata una lunga galoppata, 20 chilometri in solitaria per il corridore sloveno che, nel cercare di guadagnare più tempo possibile, è stato vittima di una piccola scivolata, ininfluente ai termini del risultato finale, ma che ha fatto tremare il pubblico di Pieve di Soligo. Superate le ultime trappole, Matej Mohorič si è presentato festante all’arrivo, andando ad indossare la terza maglia iridata della sua carriera, dopo quelle conquistate su strada nelle categorie juniores e under 23. Tanti i successi in carriera per il corridore del team Bahrain-Victorious, tra i quali anche una Milano-Sanremo e tre tappe al Tour de France.

“Tutti i weekend - dice Mohorič in conferenza stampa con l’iride che gli contorna il volto - venivo qui a correre quando ero juniores perché c’erano tante gare importanti. Il percorso era spettacolare, non sapevo ci fossero tante strade sterrate e sentieri così belli in zona. Vale la pena tornare da queste parti per una vacanza in un agriturismo e godersi ancor di più il paesaggio. Siamo passati accanto a laghi, colline, vigneti e stradine davvero fantastiche. Uscire dalle solite strade asfaltate ci ha permesso di vedere panorami nuovi”.

“Dovete sapere che Franco Pellizotti, il mio ds alla Bahrain Victorious - continua Mohoric - mi ha chiamato due settimane fa dopo la presentazione del percorso e mi ha detto che sarebbe stato bello venire a correre qui. Merida ha fatto di tutto per darmi una bici gravel e li ringrazio di cuore, sono venuto a fare questa gara con una condizione ottima e quindi mi sono messo in testa anche di fare risultato. Il gravel è una disciplina tanto spettacolare e tecnica, che sono sicuro in futuro possa diventare sempre più popolare. Vedremo se riuscirò a partecipare a qualche gara in più, per indossare questa nuova bellissima maglia”.

 

Sul secondo gradino del podio sale un altro Vermeersch, questa volta si tratta di Florian: giovane corridore del team Lotto-Dstny protagonista, su strada, al Giro delle Fiandre e alla Parigi-Roubaix. “Per battere Mohorič serviva una grande giornata - racconta - sono davvero orgoglioso del mio secondo posto. Da giovane ho corso nel ciclocross, ma non credo che questo sia stato un vantaggio, anche Mohorič guida molto bene la bici e lo abbiamo visto tutti. Il percorso l’ho apprezzato molto, le salite erano davvero dure, serviva una gamba super per stare davanti. Il gravel penso sia una disciplina che può crescere ancora tanto, è inclusiva e tutti possono goderne. Spero che nei prossimi anni sempre più gente possa correre questa prova, ma già oggi i nomi sulla startlist erano molti interessanti”.

 

Swift, che da quest’anno corre con la Ineos Grenadiers, è stato campione nazionale britannico nel 2018 e nel 2021 ha vinto una corsa iconica come la Tro-Bro Léon, in cui i tratti di fuoristrada sono parecchi. “È stata una vera avventura, davvero dura e lunga, ma mi sono divertito. C’erano discese adatte quasi più alla MTB, muri in cemento, settori di ghiaia e uno scenario generale davvero bello. Credo che tutti gli organizzatori che si vogliono buttare sul gravel debbano prendere appunti da questo percorso”.

 

Si è conclusa con la prova degli uomini elite questa due giorni del Campionato del Mondo Gravel UCI 2023. Un successo sotto tanti punti di vista, come detto anche da un commosso Massimo Panighel, Presidente di Pedali di Marca e uno degli organizzatori della prova iridata. "Un grazie va alla Regione Veneto e al suo Presidente, Luca Zaia, che oggi ha voluto partecipare a questa festa. Non bisogna  dimenticare i 26 comuni attraversati dalle gare e le rispettive amministrazioni, che con la loro disponibilità hanno reso possibile tutto questo. E poi i volontari e gli sponsor, che in 28 giorni ci hanno permesso di mettere in piedi un Campionato del Mondo. È stato bello vedere tutti questi appassionati lungo il percorso e sul traguardo di Pieve di Soligo. Un weekend che non dimenticheremo".

 

ORDINE D’ARRIVO

1 Matej Mohorič (Slovenia)

km 169 in 4h53’56”

2 Florian Vermeersch (Belgio) a 43"

3 Connor Swift (UK) a 3'40"

4 Alejandro Valverde (Spagna) a 6'48"

5 Keagan Swenson (USA) a 6' 48"

6 Quinten Hermans (Belgio) a 7'24"

7 Simone Velasco (Italia) a 7'52"

8 Wout Van Aert (Belgio) a 8'22"

9 Alessandro De Marchi (Italia) a 9'08"

10 Sebastian Schönberger (Austria) a 9'43"


BILANCIO ITALIA


Il primo azzurro all’arrivo è Simone Velasco: il campione italiano su strada compie una bellissima rimonta trovando la settima posizione a 7’51” dal vincitore, chiudendo davanti a Wout Van Aert che, dopo cadute e problemi meccanici, era finito a quasi dieci minuti dalla testa della corsa, fino a chiudere a 8’21”. Nono posto per Alessandro De Marchi.

Simone Velasco: "In partenza ho sofferto un po' gli strascichi della corsa di ieri (il Giro di Lombardia, ndr), poi piano piano ho preso il mio ritmo e nel finale stavo abbastanza bene. Abbiamo fatto una bella corsa, peccato per la medaglia mancata ma abbiamo fatto il massimo".

Alessandro De Marchi: "E' stata una bella esperienza e sono contento di averla vissuta al massimo. Quando indossi la maglia azzurra bisogna sempre dare il massimo: vestirla è un onore e bisogna impegnarsi al 100% per ripagare la possibilità che ci viene data".

Il ct Daniele Pontoni: "Il bilancio di questo mondiale in Italia è super positivo. Innanzitutto per la medaglia d'argento conquistata ieri da Silvia Persico con una grandissima prestazione dell'intera squadra femminile. Ma anche oggi abbiamo visto un'altra bella gara con piazzamenti importanti. Chiudiamo queste due settimane portando a casa 2 medaglie, con Elena Cecchini all'Europeo e con Silvia Persico ieri, e soprattutto la consapevolezza che in questa specialità ci siamo: i 4 podi raccolti in questi 2 anni ci soddisfano a pieno. Concludo ringraziando tutto lo staff: meccanici, massaggiatori e tutti coloro che lavorano dietro le quinte perché hanno tutti per me un ruolo fondamentale e per me senza squadra sarebbe tutto molto molto più difficile, se non impossibile".

Il presidente Fci Dagnoni: "E' stata proprio una bella esperienza: c'è stato grande entusiasmo e grande partecipazione, ma per noi della Nazionale italiana anche tanta soddisfazione grazie alla medaglia d'argento vinta ieri nella prova femminile. Oggi, con due atleti che avevano nelle gambe la fatica del Giro di Lombardia di ieri, siamo riusciti a raccogliere un settimo ed un nono posto, per cui non posso che ritenermi soddisfatto dal punto di vista agonistico. Per quanto riguarda invece l'aspetto organizzativo l'Italia ha dimostrato ancora una volta di essere all'altezza dei più grandi appuntamenti: ringrazio Luca Zaia, oggi presente alla corsa, e la Regione Veneto per il supporto che continuano a dimostrarci, e gli organizzatori per la perfetta riuscita di un evento non certo facile da gestire".

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