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PRO – Allarme cadute. Dagnoni: «Per la sicurezza servono buon senso e regole»

Venerdì 5 aprile 2024 - "Sono molto dispiaciuto per gli incidenti avvenuti in questi giorni ma non si può semplicemente puntare il dito su qualcuno o qualcosa. La tecnologia ha permesso di avere biciclette più performanti, che però riducono i margini di errore, mentre gli organizzatori sono molto attenti alla sicurezza. Trovare una soluzione semplice è difficile ma il tema richiede attenzione. Di sicuro, il buon senso e i regolamenti devono sempre essere al primo posto". Così il presidente della Federazione ciclistica italiana (Fci), Cordiano Dagnoni, al telefono con l'Ansa, commenta le cadute avvenute negli ultimi giorni in diverse corse di professionisti. "Le bici odierne hanno i freni a disco che consentono di frenare all'ultimo momento ma in maniera più brusca, i rigidi telai in carbonio rendono più difficile curvare - spiega Dagnoni -, ma non si possono certo criminalizzare i produttori. Quanto agli organizzatori, negli anni l'attenzione alla sicurezza è diventata centrale, anche se nel nostro sport un margine di rischio, e non lieve, c'è sempre. Se guardiamo recenti cadute che hanno coinvolto campioni, all''Attraverso le Fiandre' Wout van Aert ha toccato in rettilineo la ruota di un altro provocando una caduta generale. Ieri, ai Paesi Baschi, la sfortuna è stata che la caduta è avvenuta vicino ad una canalina di scolo. Ma non si possono certo transennare decine di chilometri di tracciato". Dagnoni poi esprime perplessità anche in merito a certi "escamotage", come quello annunciato per la Roubaix di domenica prossima, l'inserimento di una chicane all'ingresso del settore in pavé della Foresta di Arenberg. "Potrà servire - afferma - ma toglie anche un po' il fascino della corsa. Di certo, bisogna sempre affidarsi al buon senso e al regolamento".

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