Como – sabato 12 ottobre 2024 - Ormai per Tadej Pogacar sono finiti gli aggettivi, e paragonarlo ai più grandi di sempre, vedi Eddy Merckx, appare perfino riduttivo. Il fenomeno sloveno ha vinto per distacco anche il giro di Lombardia, piantando in asso il gruppo degli altri migliori, o presunti tali, quando mancavamo 48,5 chilometri alla conclusione della 'classica delle foglie morte'. Che Pogacar ha vinto per il quarto anno consecutivo, eguagliando quindi questo primato che finora apparteneva solo a Fausto Coppi con il suo poker dal 1946 al 1949 compreso. Quello del 2024 è stato un 'Lombardia' davvero bello, e a testimoniarlo c'è stato anche il secondo posto dell'olimpionico (ed ex iridato) Remco Evenepoel, anche lui arrivato da solo ma staccato di più di tre minuti da Pogacar. Il suo pianto dopo aver tagliato il traguardo ha emozionato, è stato quasi una dimostrazione di impotenza perché anche un grande campione come il belga, pur avendo dato tutto, poco ha potuto fare contro il Michael Jordan, o il Roger Federer, della bicicletta. L'Italia accenna invece un sorriso grazie al terzo posto di Giulio Ciccone, protagonista di una bella prova. Pogacar ha colto a Como il 25/o successo del suo 2024, compiendo un'altra impresa memorabile, visto che è riuscito a vincere nello stesso anno non solo Giro, Tour e Mondiale ma anche due classiche, la Liegi-Bastogne-Liegi prima di questo suo quarto giro di Lombardia. Ecco perché, risultati alla mano e visto il modo in cui li ottiene, è giusto considerarlo un marziano del ciclismo. Come lui solo Merckx, che nel 1972 vinse Giro, Tour, tre classiche (Sanremo, Liegi e Lombardia) e trovò anche il tempo di andare in Messico e stabilire il primato dell'Ora. Dopo oggi viene da pensare, anche se Evenepoel sicuramente non sarà d'accordo, che se Tadej non si fosse arrabbiato con il comitato olimpico sloveno per l'esclusione dalla squadra per i Giochi della sua fidanzata, anche lei ciclista, Urska Zigart, avrebbe vinto perfino a Parigi, cogliendo quell'oro olimpico che insieme alla Parigi-Roubaix è l'unica perla che ancora manca alla sua collezione di trionfi. Appuntamenti probabilmente solo rimandati, vista l'età del campione del mondo, intanto Pogacar ha fatto il vuoto anche oggi, andandosene a 6,5 km dalla vetta della Colma di Sormano (e 48,5 dal traguardo), la salita di 13 km che viene affrontata dal lago di Como e che in questa edizione n. 118 dl Lombardia era il momento clou, e quindi quello giusto per attaccare. Nessuno gli ha risposto, e il vantaggio è andato progressivamente aumentando, così Pogacar è diventato anche il primo dal 2006 (quando ci riuscì Paolo Bettini) ad imporsi nella classica autunnale con addosso la maglia di campione dl mondo, dopo aver 'sfilato' tra migliaia e migliaia di tifosi. Per la felicità anche di papà Mirko e mamma Marjeta che lo hanno seguito dal vivo durante la corsa. «Sono molto felice di aver potuto alzare in cielo, qui a Como, la bicicletta dopo l'arrivo - le parole di Pogacar dopo l'arrivo -. Ogni vittoria è speciale, e quella di oggi lo è ancor di più visto il lavoro che ha fatto il mio team. Siamo stati tutto il giorno in testa al gruppo per evitare che la fuga prendesse troppo margine e poi, una volta avvicinatisi ai battistrada, ho lanciato il mio attacco proprio dove lo avevamo pianificato. Sapevo che se avessi raggiunto la cima della Colma di Sormano con abbastanza vantaggio avrei potuto difenderlo nei successivi 40 km. Ho spinto tanto e nel finale mi sono goduto l'abbraccio del pubblico. Non è il momento di fare graduatorie su chi sia il corridore più forte della storia, lo vedremo a fine carriera. Ma non paragonatemi a Merckx, a me basta essere il migliore della mia epoca». Ma viste anche le ammissioni del 'Cannibale' dopo il Mondiale («forse è già più bravo di me») viene da dire che Pogacar sta già andando oltre. Cose mai viste, e casomai da confermare: per Tadej può essere questa la nuova sfida. (alessandro castellani – ansa) GLI ALTRI PROTAGONISTI Il secondo classificato, Remco Evenepoel: "Per me il risultato di oggi equivale a una vittoria. Sono stato il migliore degli altri, dietro a Tadej Pogacar, e ne sono orgoglioso. Realisticamente non penso che avrei potuto fare meglio di così. Immaginavo che Tadej sarebbe partito in quel punto, con pendenze così dure, ed è stato impossibile seguirlo. Io ho cercato di limitare i danni e ho attaccato in discesa. Da lì in poi è stata una cronometro fino al traguardo. E' uno dei miei migliori risultati di sempre in Italia, mi dà fiducia per poter tornare qua e provare a vincere". Giulio Ciccone, terzo classificato: "Sono molto soddisfatto della mia prova, in quanto sono sul podio in compagnia del campione del mondo e del campione olimpico. E' stata una stagione dura per me, ma l'ho conclusa nella maniera migliore. In salita mi sentivo bene e ho provato ad attaccare dopo che Bauke Mollema ha lavorato per me. Nel finale ho giocato d'anticipo sul San Fermo della Battaglia perchè volevo salire sul podio a tutti i costi. Il Lombardia è una delle mie corse preferite, il mio sogno è di riuscire a vincerla un giorno". Giulio Pellizzari, secondo italiano al traguardo: "È andata come speravo. Sentire il proprio nome urlato dal pubblico è un'emozione incredibile, soprattutto a 20 anni. Durante l'ultima salita ho avuto i crampi e ho cercato di gestirmi al meglio, dando tutto fino al traguardo. Oggi ho corso più per il risultato che per lo spettacolo perchè a volte in questa stagione l’istinto mi ha tradito. Ma posso solo migliorare e sono sicuro che lo farò." Domenico Pozzovivo ha annunciato il suo definitivo addio al professionismo, dopo 20 anni carriera. Le sue parole: "Il ciclismo mi ha dato tanto, ma ora è il momento di dedicarmi ad altro, soprattutto a mio figlio/a, che nascerà a dicembre. Ringrazio di cuore la squadra, la mia famiglia e tutti i tifosi che mi hanno sostenuto in questi 20 anni". STATISTICHE Tadej Pogacar con 4 vittorie è ora il secondo plurivittorioso de Il Lombardia al pari di Alfredo Binda. Solo Fausto Coppi li precede, con 5 successi. Tadej Pogacar è l’8° atleta che vince il Lombardia in maglia iridata, il primo dal 2006 (Paolo Bettini). L’assolo di 48 km di Tadej Pogacar è la fuga solitaria per la vittoria più lunga a Il Lombardia dal 1989, quando Tony Rominger vinse dopo 113 km in solitaria. Il vantaggio di Pogacar di 3’16” su Remco Evenepoel, è il più elevato a Il Lombardia dal 1971, quando Eddy Merckx vinse con 3’31” su Franco Bitossi. Per la prima volta nella storia, il campione del mondo e il campione olimpico occupano i primi due posti sul podio de Il Lombardia. ORDINE D’ARRIVO 1 Tadej Pogačar Uae Team Emirates km 252 in 6h04’58” media 41.922 km/h 2 Remco Evenepoel Soudal Quick-Step a 3’16” 3 Giulio Ciccone Lidl Trek a 4’31” 4 Ion Izagirre Cofidis a 4’34” 5 Enric Mas Movistar Team 6 Pavel Sivakov Uae Team Emirates 7 Lennert Van Eetvelt Lotto Dstny 8 Neilson Powless Ef Education Easypost a 4’58” 9 David Gaudu Groupama Fdj 10 Meurisse Xandro Alpecin Deceuninck 11 Roger Adrià Red Bull Bora Hansgrohe 12 Bauke Mollema Lidl Trek 13 Michael Storer Tudor Pro Cycling Team 14 Giulio Pellizzari Vf Group Bardiani Csf Faizanè a 5'45'' 15 Thymen Arensman Ineos Grenadiers a 7’06” |