ULTIM'ORA
   email: password:
   Registrati Password dimenticata?

:: ultimo video :: archivio video ::

LA TRAGEDIA – Il ministro Abodi: «La sicurezza dei ciclisti č impegno e preoccupazione per il Governo»

Sabato 25 gennaio 2025 - «Le vite perdute sulle nostre strade sono sempre troppe e troppo spesso sono giovani vite, come quella della promessa del ciclismo azzurro Sara Piffer che è stata travolta ieri da un automobilista in una strada interna in Provincia di Trento. La necessaria sicurezza di chi va in bicicletta rappresenta per il Governo motivo d'impegno e preoccupazione in ogni contesto, compreso quello agonistico nel quale restano nella memoria le tragedie di alcuni atleti, dalle quali non sempre sono emerse in modo trasparente, tempestivo ed efficace le responsabilità, come nel caso del giovane Giovanni Iannelli». Così Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, in una nota ribadisce l'impegno del Governo in merito alla sicurezza dei ciclisti in strada. Il ministro, poi, sottolinea come «quello che è successo a Sara ci rattrista molto e, tenendo conto delle dinamiche dell'incidente già accertate, m'impegno a fare immediate riflessioni con il collega e vice premier Salvini, insieme al collega Piantedosi, anche ascoltando la famiglia di Sara e la Federciclismo. Il nuovo Codice della strada, entrato in vigore poco più di un mese fa, prevede rinnovati elementi di tutela anche per chi va in bicicletta, ma evidentemente le sole norme non bastano e questo deve esser chiaro, senza possibilità di equivoco, perché certe tragedie si consumano per i comportamenti delle persone che le regole non le rispettano. Mi impegno a dare ulteriori contributi, per individuare ogni possibile iniziativa che rafforzi sempre più efficacemente i presidi rispetto al problema della sicurezza stradale per i ciclisti, nell'ambito del tema della sicurezza per tutti», conclude.

 

FONDRIEST - «Oggi il mio pensiero va a Sara e alla sua famiglia, costretta ad affrontare questo momento così ingiusto. Perdere un figlio è un dolore immenso, in queste circostanze diventa insopportabile. Non dobbiamo perdere la forza di lottare perché tutto questo non diventi mai la normalità". Lo scrive l'ex campione di ciclismo Maurizio Fondriest sulla propria pagina Facebook sulla morte per investimento della 19enne Sara Piffer, per due volte campionessa trentina mentre si stava allenando con il fratello su una strada interna che collega Mezzocorona a Mezzolombardo.


DAGNONI - "L’ennesima tragedia della strada che ha coinvolto una ciclista è un problema non solo del nostro sport – ha dichiarato il presidente Cordiano Dagnoni all’indomani della morte di Sara Piffer – ma di civiltà, legato alla cultura del rispetto, all’educazione civica, alla realizzazione di infrastrutture, alla realizzazione di città più a misura d’uomo.

Lavoriamo da tempo per migliorare la sicurezza in gara, ambito di nostra competenza. Abbiamo invece meno strumenti per intervenire quando si parla di sicurezza in allenamento, se non attraverso la continua formazione del personale che accompagna i nostri ragazzi sulle strade. Il problema è soprattutto legato alla realizzazione di infrastrutture in grado di garantire l’uso sicuro della bicicletta. Non esistono segreti, se non quelli di prendere ispirazione da quanto accade nei paesi da questo punto di vista più avanti di noi.

Per questo negli scorsi anni la Federazione Ciclistica Italiana, al pari di altre organizzazioni in rappresentanza degli utenti della bicicletta, ha presentato una serie di proposte la maggior parte delle quali sono state disattese.

E’ arrivato il momento di dire basta. Non avendo avuto riscontro in questi anni, come organismo sportivo non ci resta che appellarci al nostro referente presso il Governo, ovvero il Ministro Abodi, affinché almeno lui riesca dare concretezza alle tante richieste che arrivano dalla società civile per fermare questa continua carneficina."

 

ShoppyDoo Confronta prezzi e modelli per il tuo shopping online