Soprazocco (Brescia) – lunedì 10 febbraio 2025 - Mancano ormai solo pochi giorni allo svolgimento della 101. Coppa San Geo-55° Trofeo Caduti Soprazocco- Memorial Attilio Necchini-Giancarlo Otelli organizzata dall’omonimo gruppo sportivo presieduto da Gianni Pozzani, il quale insieme a Luigi Borno e Rudy Zucca è uno dei tre garanti della corsa di apertura del ciclismo dilettantistico. L’appuntamento è per sabato 22 febbraio, mentre venerdì 14 febbraio al Ristorante Albergo Sullivan di Ponte San Marco si svolge il primo atto ufficiale: la presentazione a stampa, autorità e sponsor, da sempre vicini a questa corsa che si svolge ininterrottamente dal 1925. Nemmeno i due conflitti mondiali l’hanno costretta allo stop: appassionati dirigenti dell’epoca l’hanno sempre proposta e portata felicemente in porto. Una corsa che si consegna abitualmente a corridori di rango: sui 300 podi complessivi ben 135 sono stati occupati da atleti che successivamente hanno compiuto il salto tra i professionisti. Tra loro anche Silvestro Milani e Moreno Argentin, brillanti protagonisti dell’edizione 1980 scattata e conclusa a Padenghe del Garda per la regia della Ceramiche Abetone di patron Renato Consiglio. In dirittura d’arrivo, al termine di una cavalcata entusiasmante si sono giocati la vittoria in volata nonostante fossero entrambi tesserati per la Nuova Baggio San Siro di patron Alcide Cerato. “E’ stata una volata vera – dice Silvestro Milani -, perché sia io che Moreno volevamo vincere. Eravamo entrambi usciti molto bene dalla Sei Giorni di Milano che ho vinto in coppia con Maurizio Bidinost, e quando si è profilato all’orizzonte lo striscione d’arrivo abbiamo deciso di effettuare lo sprint senza alcun accordo. Ci siamo sfidati come era logico farlo perché la San Geo è una corsa di grande prestigio, la Milano-Sanremo dei dilettanti, per cui ci tenevamo entrambi a svettare. Con Moreno andavo d’accordo, come pure con gli altri compagni di squadra, ma quando il nostro diesse Zini ci ha detto di fare la volata vera l’abbiamo accontentato. È stato uno sprint pulito tra due corridori che avevano messo nel mirino il primo posto. Ho vinto io e con me tutta la nostra squadra – conclude l’ex corridore di Reviolo-“. Moreno Argentin concorda. “Durante la corsa abbiamo chiesto al direttore sportivo Zini lumi sul finale di corsa – sostiene -. Quando abbiamo saputo che sarebbe stato un finale pirotecnico siamo andati all’attacco. Oltre a Milani con noi c’erano anche i nostri compagni di squadra Maurizio Bidinost e Angelino Parolin, insieme a Flavio Zappi e altri corridori di valore. A poche centinaia di metri dal traguardo io e Silvestro abbiamo attaccato e ci siamo giocati il successo in volata. Purtroppo sono uscito sconfitto da questo duello ma sono stato comunque il primo dei battuti regalando a patron Alcide Cerato una splendida doppietta. Ricordo perfettamente quella corsa, svolta su un percorso quantomai accidentato, nel corso della quale si sono verificati numerosi tentativo di fuga. Nuova Baggio San Siro e Abetone Monti però non hanno concesso spazio agli avversari e alla fine abbiamo gioito noi. Che ciclismo. Quella era vero, diretto da gente in gamba, sponsorizzato da imprenditori grandi appassionati di ciclismo. Alcide Cerato, Carletto Passerini, Mario Cioli. Adesso questi autentici giganti del ciclismo non ci sono più purtroppo ed è veramente un peccato”. Se lo dice lui che successivamente in carriera ha ottenuto numerose vittorie tra le quali il Mondiale di Colorado Springs, Liegi-Bastogne-Liegi (quattro edizioni), Giro delle Fiandre, Giro di Lombardia c’è da crederci. Era un ciclismo diverso, con protagonisti uomini tutto d’un pezzo. Anche se giova ricordarlo, anche ora il ciclismo reclama grande impegno, coraggio e scaltrezza. Per vincere bisogna mettere sul tappeto una somma di valori importanti. Vincere è insomma sempre difficile e lo sarà anche il prossimo22 febbraio quando a pomeriggio inoltrato verremo a conoscenza del nome del corridore che iscriverà il suo nome subito dietro Bryan Olivo, primattore a San Felice del Benaco l’anno scorso davanti a Davide Donati. (angiolino massolini) |