Liegi (Belgio) –domenica 27 aprile 2025 - Se si corre una classica in Belgio, il risultato è certo: vince Tadej Pogacar. Era già successo, in questo 2025, al Giro delle Fiandre e nella Freccia-Vallone, la storia si è ripetuta oggi nell'edizione numero 111 della Liegi-Bastogne-Liegi, la Doyenne, la decana delle corse che in primavera catturano l'attenzione generale e danno lustro a chi le vince. Ora però, continuando così, Pogacar rischia di uccidere l'interesse per il ciclismo per il suo modo da Cannibale (ogni riferimento a Eddy Merckx non e' puramente casuale) di interpretare il proprio sport, ovvero stracciando la concorrenza, vedi un Evenepoel oggi inesistente. Intanto Tadej ha vinto la sua nona 'corsa monumento' avvicinandosi a un campione di ieri come Roger De Vlaeminck che in tutto ne mise in bacheca 11. E chissà che, avendo solo 26 anni, un giorno non raggiunga Merckx a quota 19. In tanti pensavano che sulla Redoute, a 34 km dall'arrivo, Pogacar se ne sarebbe andato, o perlomeno avrebbe scatenato l'attacco decisivo. Puntuale, il campione del mondo ha rispettato le previsioni, salutando il resto della compagnia, visto che in quel momento nessuno è riuscito a stargli dietro. Così il fuoriclasse sloveno, che quest'anno tanto per gradire ha vinto anche un'altra prova ricca di significato come le Strade Bianche, è andato a prendersi un successo per lui dal sapore particolare, in quanto dedicato alla fidanzata-collega Urska Zigart, che tre anni fa proprio in questi giorni aveva perso la madre. Così sul dorsale numero 1 con cui oggi Pogacar ha preso il via c'era scritto (da lui) «For you D." che sta «Per te Darja» accompagnato da un cuoricino. E per questo Tadej tagliando il traguardo ha indicato il cielo, gesto non certo fatto a caso da questo campione dal cuore tenero. «Sono felice di concludere la prima parte della stagione così e di tornare a casa. Ora voglio prendermi una vacanza». Naturalmente insieme a Urska. Passando alla Liegi-Bastogne-Liegi degli umani, segnali molto positivi sono arrivati per il ciclismo italiano, visto che al secondo, quarto e sesto posto si sono piazzati tre rappresentanti del pedale tricolore. La figura migliore l'ha fatta Giulio Ciccone, il grande amico di Jannik Sinner, che è stato fino alla fine, assieme all'irlandese Ben Healy che ha poi battuto in volata, il più irriducibile inseguitore di Pogacar. Così l'abruzzese che aveva già fatto bella figura al Tour of the Alps si è preso il secondo posto, mentre l'ex campione d'Italia Simone Velasco è finito ai piedi del podio, quindi quarto, e Andrea Bagioli sesto. Un risultato complessivo che, in vista del Giro d'Italia, non può che fare piacere. Ora a stretto giro servono conferme. (alessandro castellani - ansa) ORDINE D'ARRIVO maschile 1 Tadej Pogačar Uae Team Emirates Xrg km 252 in 6h00’09” media 41.983 km/h 2 Giulio Ciccone Lidl Trek a 1’03” 3 Ben Healy Ef Education Easypost 4 Simone Velasco Xds Astana Team a 1’10” 5 Thibau Nys Lidl Trek 6 Andrea Bagioli Lidl Trek 7 Daniel Felipe Martínez Red Bull Bora Hansgrohe 8 Axel Laurance Ineos Grenadiers 9 Thomas Pidcock Q36.5 Pro Cycling Team 10 Neilson Powless Ef Education Easypost ORDINE D'ARRIVO femminile 1 Kimberley (Le Court) Pienaar Ag Insurance Soudal Team km 152,900 in 4h15’42” media 35.878 km/h 2 Puck Pieterse Fenix Deceuninck 3 Demi Vollering Fdj Suez 4 Cédrine Kerbaol Ef Education-Oatly 5 Lotte Kopecky Team Sd Worx Protime a 24” 6 Marlen Reusser Movistar Team 7 Black Fisher Niamh Lidl Trek 8 Monica Trinca Colonel Liv Alula Jayco 9 Katarzyna Niewiadoma Canyon Sram Zondacrypto 10 Kastelijn Yara Fenix-Deceuninck |