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07/05/2007

DOPING - Ivan Basso collabora e confessa

Lunedì 7 maggio 2007 - Dopo 10 mesi di dichiarazioni d’innocenza, Ivan Basso ha ammesso le sue responsabilità relative all’Operacion Puerto. Lo ha annunciato questo pomeriggio in una nota l’Ufficio di Procura Antidoping del Coni, presso il quale il 29enne varesino si è presentato spontaneamente per essere nuovamente ascoltato oggi dopo il rinvio dell’udienza dello scorso 2 maggio. Basso “ha ampiamente ammesso le proprie responsabilità e ha fornito la massima collaborazione per chiarire i fatti relativi al suo coinvolgimento”, recita la nota del Coni, che suona come una bomba nel mondo del ciclismo.
Come noto a Basso viene contestata la violazione dell’art. 2.2 del Codice Wada, ovvero quello relativo all’uso o presunto tale di sostanze vietate, ovvero doping, in questo caso autoemotrasfusione. Per questo motivo il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia aveva già negato la sua presenza all’edizione 2007 - che scatta questo sabato - lasciando anche la Discovery Channel, squadra con cui lo scorso gennaio aveva firmato un contratto biennale dopo tre stagoni nella Csc di Bjarne Riis.
La Discovery Channel aveva in precedenza sospeso Basso, convocato dalla Procura antidoping del Coni in seguito alla riapertura delle indagini relative alla Operacion Puerto della Guardia Civil spagnola, l’inchiesta che ha visto come protagonista il dottor Eufemiano Fuentes. A Madrid presso lo studio del medico lo scorso maggio furono ritrovate svariate sacche di sangue “arricchito” con sostanze dopanti, di cui avrebbero fatto uso una cinquantina di sportivi – non solo ciclisti - per migliorare le proprie prestazioni. La giustizia iberica aveva archiviato il caso il 12 marzo scorso senza prendere provvedimenti in quanto, al momento dei fatti, in Spagna, al contrario di Francia e Italia, non esisteva una legislazione che puniva penalmente la distribuzione di sostanze dopanti (è stata introdotta solo il 2 novembre 2006).

Dopo mesi e mesi di accuse e contro-accuse, che subito prima del via del Tour de France 2006 avevano scoperchiato il “vaso di Pandora” del ciclismo, Ivan Basso ha dunque confessato di non essere “pulito”. Un duro colpo per il movimento del pedale italiano, a meno di una settimana dal via di un attesissimo Giro d’Italia.