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15/05/2007

DOPING - Torri: «Basso minacciato dall'ambiente del ciclismo». La Fci sospende Basso e Scarponi

Roma - martedì 15 maggio 2006 - Per il momento la Procura Antidoping del Coni decide di non decidere. O meglio, lascia in stand-by i deferimenti di due pentiti (al momento) mancati come Ivan Basso e Michele Scarponi, i due ciclisti di punta che, dopo Jan Ullrich, stanno vivendo sulla loro pelle gli errori che li hanno catapultati nella Operacion Puerto, la maxi-inchiesta sul doping della Guardia Civil nata dalla “mente” del ginecologo spagnolo Eufemiano Fuentes. Il Procuratore Ettore Torri vuole attendere gli esiti della collaborazione con le procure interessate (Bergamo, Busto Arsizio, Lucca e Roma, che ha la competenza sui reati di italiani commessi all'estero) per capire se Basso e Scarponi facciano il salto di qualità, rompendo davvero quel muro di omertà che ha aspetti anche più inquietanti della lotta al doping.
Torri, in una affollata conferenza al Coni, parte da un assunto: "Il risultato della prima fase è stato un po’ meno brillante di ciò che si aspettava e c'è delusione soprattutto per la marcia indietro di Basso, anche se da lui si è ricavato già tanto".
Il 29enne varesino è un po’ la cartina di tornasole di un'inchiesta rinata proprio dal lavoro della Procura di Torri, che lo ha ascoltato due volte, trovandolo prima collaborativo e poi abbottonato. Ed è qui che Torri descrive un ambiente nel suo insieme “malato”: "L'atleta teme diversi elementi, di essere estromesso dall'ambiente e di perdere il lavoro. E manifesta il pericolo di danni fisici, nelle corse si può finire dentro un fosso...".
Insomma, per Torri soprattutto Basso avrebbe rinunciato al ruolo auspicato di “pentito” per delle minacce più o meno velate. Eppure l'ex capitano di Csc e Discovery Channel aveva iniziato a collaborare per quello sconto di pena che, al momento, non è ipotizzabile e per paura, come svela lo stesso Torri, "di perdere il Giro 2006". C'è troppo poco sui verbali della Procura Antidoping, che ha scelto di rinviare i deferimenti di Basso e Scarponi nella speranza che i due (più il varesino che il marchigiano) vuotino davvero il sacco. Non solo: il presidente del Coni Gianni Petrucci, sempre informato e in pieno accordo con Torri, porterà in Giunta l'idea di una struttura dell'Antidoping che possa svolgere un lavoro investigativo, ancora da individuare. Nel frattempo, il triestino Alessandro Kalc, presunto “corriere” del medico Fuentes, ha fatto sapere che non tornerà più davanti alla Procura Antidoping: quanto basta per far scattare il deferimento e l'inibizione.
la Federazione italiana sospende Basso e Scarponi
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DISCIPLINARE - La Commissione Disciplinare della Fci, nell'ambito della seduta tenutasi in data odierna presso la sede Federale in Roma, ha disposto, "in accoglimento della richiesta formulata dall'ufficio della Procura antidoping del Coni, la sospensione in via cautelare degli atleti Ivan Basso e Michele Scarponi". Lo ha comunicato la Federciclismo attraverso un comunicato.

FIFA BLATTER - Il presidente della Fifa Sepp Blatter ha chiesto alle autorità spagnole di essere informato se nella vicenda sono coinvolti calciatori: "Ci risulta che il ciclismo è implicato nelle indagini - ha detto Blatter - ma vogliamo sapere chi altro vi è coinvolto. Ci è stato detto che non dovrebbe riguardare il mondo del calcio, ma se così è vogliamo che sia messo nero su bianco".