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22/11/2007

DOPING - La Procura del Coni chiede la radiazone di Santuccione

Roma - giovedì 22 novembre 2007 - Carlo Santuccione non deve più rivestire cariche legate al mondo dello sport. La Procura antidoping del Coni usa la mano pesante nella richiesta di deferimento per il medico abruzzese, coinvolto nell'inchiesta Oil for Drug, e già in passato chiacchierato soprattutto in ambienti ciclistici: inibizione a vita da ruoli nel Coni, nelle federazioni medico sportive e discipline associate. Santuccione, che non è tesserato, dovrà rispondere della violazione contestatagli (che include anche la somministrazione di sostanze vietate ad atleti), davanti al giudice di ultima istanza in materia di doping.
   Santuccione, già finito sotto accusa in passato sempre per vicende legate al doping, è tornato alla ribalta con l'inchiesta penale che ha coinvolto atleti di spicco come Danilo Di Luca, vincitore del Giro, Eddy Mazzoleni e l'ex campione del mondo dell'asta Giuseppe Gibilisco. E proprio la frequentazione con il medico di Pescara, riscontrata dalle intercettazioni fatte dai Nas di Firenze, è costata sanzioni disciplinari per i due atleti di punta: tre mesi di stop al ciclista, reo di aver avuto rapporti con il dottore, due anni (sanzione comminata in primo grado, poi annullata in appello, e infine riapplicata dal Gui) per l'astista.
   Santuccione era stato convocato dal capo della Procura del Coni, Ettore Torri, per il 2 agosto, proprio nell'ambito delle audizioni legate all'inchiesta sul doping, e che aveva visto sfilare diversi corridori; il dottore che in quanto non tesserato non era obbligato a rispondere alla convocazione, aveva infatti deciso di non presentarsi.
   Stessa condotta tenuta anche dall'altro medico finito nella bufera, Simone Giustarini: anche per lui la Procura ha chiesto lo stop a vita. In questo caso, poiché si tratta di un tesserato, il deferimento è agli organi giudicanti della federazione medico-sportiva e la sanzione è la squalifica.