ULTIM'ORA
   email: password:
   Registrati Password dimenticata?

:: ultimo video :: archivio video ::
 
 

17/07/2008

DOPING - Riccò incastrato dai controlli a Cholet

Narbonne (Francia) - giovedì 17 luglio 2008 - Riccò sarebbe stato incastrato dai controlli effettuati dopo la quarta tappa della Grande Boucle, la cronometro individuale disputata l'8 luglio scorso a Cholet: nella stessa frazione fu riscontrata la positività di Duenas, mentre Beltran non superò i test già in occasione della prima.
    A Riccò, vincitore di due tappe di alta montagna, sarebbe stata somministrata una variante dell'Epo nota anche con la sigla Cera, che in lingua inglese significa “attivatore continuo dei recettori dell'eritropoietina”: in sintesi, permette di aumentare ulteriormente la concentrazione dei globuli rossi nel sangue, e dunque di garantirne una migliore ossigenazione per ottenere prestazioni più elevate, con gravi rischi tuttavia d'infarto o trombosi a causa dell'incremento abnorme della densitò del sangue stesso.
Il corridore della Saunier Duval era tenuto d'occhio dall'anti-doping dopo che analisi cliniche condotte prima dell'inizio del Tour avevano rivelato la presenza nel suo organismo di livelli di globuli rossi anomali; in seguito all'avvio della gara, Riccò è stato assoggettato ad almeno quattro controlli, diventando sempre pù- chiacchierato nell'ambiente.
"Molto tranquillo e sereno". Da Toulouse, dove aveva appena finito di correre l'ottava tappa del Tour, così si era definito Riccardo Riccò. Il modenese della Saunier Duval, indispettito per i controlli antidoping e i sospetti su di lui, aveva rassicurato tutti sul quell'ematocrito alto: "Io di dubbi non ne ho neanche uno. I miei valori sono quelli. L'Uci li conosceva, li conoscevano tutti ma in Francia no, perché qui non sono mai venuto a correre". Poi l'autodifesa si era fatta sfogo: "Vorrei si parlasse di me per la gara, non per cose buttate“. Io sono tranquillo ma si stava meglio al Giro". Poi quasi una premonizione: "Qua si cerca la pulce nell'uovo. Ho fatto tutti i controlli, sono qua e sono a loro disposizione". Il giorno dopo era arrivata l'impresa della Toulouse-Bagneres de Bigorre (la seconda al Tour) e allora, con quella vittoria sui Pirenei costruita grazie a quello scatto imperioso sul Col d'Aspin e raccontata così dall'attore protagonista: "Oggi sono rimasto impressionato da me stesso. Ho fatto una grande tappa". Un vero e proprio trionfo e così le parole di Riccò erano tornate a pretendere rispetto: "Oggi avevo tanta rabbia. Personalmente non ho dubbi, ho vinto un'altra tappa e sono tranquillo e felice". E così si apriva anche la speranza per la madre di tutte le imprese, la vittoria finale a Parigi: "Non mi arrendo, le gambe stanno bene".
Un sogno, quello di vincere la Grande Boucle, fermato sul nascere.  E così emerge fin troppo evidente agli occhi la somiglianza con quanto successo ad un altro grande della bicicletta: quel Marco Pantani che dopo la grande accoppiata Giro-Tour nel 1998 fu bloccato l'anno successivo durante la corsa rosa. Era il 5 giugno quando a Madonna di Campiglio la vita del romagnolo cambiò radicalmente: lui, leader della classifica generale e con la vittoria finale in mano, venne fermato per ematocrito alto. Nessun doping: una misura presa per salvaguardare l'atleta ma che di fatto esclude Pantani dalla corsa e che finì col gettare pesanti ombre sulla sua vita professionale. Una brutta botta per il Pirata, che decise di non partecipare al Tour. Oggi in qualche modo la storia si ripete con Riccò
Dopo la notizia della positività di Riccardo Riccò, la Saunier Duval-Scott al completo ha deciso di ritirarsi in blocco dal Tour de France. Alla partenza della dodicesima frazione, la Lavelanet-Narbonne di 168,5 chilometri, la squadra del corridore modenese non si è presentata. Intanto Riccò è stato prelevato dai gendarmi dal pullman della Saunier Duval tra i fischi dalla folla presente sul posto.