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19/07/2008
DOPING - Riccò a casa: «Metodo delle analisi non è sicurissimo»non s
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Formigine (Modena) - sabato 19 luglio 2008 - Riccardo Riccò è tornato a casa dai genitori, a Formigine. Il ritorno in famiglia era indispensabile dopo i due giorni più duri di tutta la sua carriera. L’emiliano nella bufera ha parlato brevemente della propria situazione: “E’ dura, adesso non mi resta che aspettare le controanalisi, poi da lunedì inizierò la mia difesa”. Riccò però cerca di mettere in chiaro una cosa: “Adesso vediamo quali saranno gli sviluppi, come si evolverà la situazione. Anche perché alla fine il metodo che è stato adottato per le analisi non è sicuro al 100%. Quindi è ancora tutto da vedere. Sapremo tutto tra 15 giorni”. Adesso bisognerà rialzarsi in fretta: “Sono passato dal toccare il cielo con un dito all’avere il morale sotto i tacchi. Ho passato una notte in prigione e non è una bella cosa. Ho vissuto una situazione che non auguro neanche a un cane. Il tempo non passava mai, per la testa mi è passato di tutto. Non è facile, e poi un giorno chiuso in prigione, e dormire lì, non è la miglior cosa”. La famiglia lo aiuterà. Con le attenzioni del padre, il quale si è detto “ preoccupato non per il ciclista ma per il ragazzo di 24 anni”. Cosa farai? E' una delle domande che tutti vorrebbero porgli: "Voglio riposarmi e pensare. Da lunedì mi metterò in azione per difendermi".
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