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16/01/2009
DOPING - Caso Sella. Priamo deferito, chiesti quattro anni di stop: «Terribile ingiustizia»
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Roma - venerdì 16 gennaio 2009 - Quattro anni di squalifica. E’ questa la richiesta della Procura antidoping del Coni guidata dal procuratore Ettore Torri a carico di Matteo Priamo, 26 anni, trevigiano della Csf Navigare che di fronte al Tribunale Nazionale Antidoping dovrà rispondere della violazione dell'art. 2.8 del codice Wada. L'accusa è quella di "aver fornito assistenza e aiuto o comunque assicurato complicità in riferimento ad una violazione o tentata violazione nell'ambito del procedimento disciplinare del ciclista Emanuele Sella". Priamo, che all'ultimo Giro d'Italia ha vinto la tappa di Peschici e ha colto due successi al Giro di Turchia, era stato tirato in ballo proprio dal compagno di squadra, positivo all'Epo di terza generazione durante un controllo a sorpresa. Il primo dicembre Sella è stato squalificato dal Tribunale nazionale antidoping per un anno, beneficiando di uno "sconto" di pena in relazione alla sua collaborazione. “Questa è una terribile ingiustizia” ha commentato a caldo Priamo che sta rientrando dalla Sicilia dove si era trasferito per allenarsi. “Nel procedimento penale aperto a mio carico la giustizia ordinaria mi sta scagionato da ogni addebito. Quella sportiva invece è orientata a darmi una squalifica esemplare, decidendo di fatto di porre fine alla mia carriera accusandomi di fatti mai dimostrati. Questo è davvero inaccettabile. Ma non può finire qui. Con i miei avvocati mi batterò per dimostrare al mondo l’ingiustizia che sto subendo e l’infondatezza delle accuse rivolte”.
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