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22/08/2009

DOPING - Operazione Via col doping: l’iridato Ballan sentito dal pm

Sabato 22 agosto 2009 - Nei giorni scorsi il campione del mondo Alessandro Ballan, fresco vincitore del Giro di Polonia, è stato sentito dagli investigatori padovani come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta “Via col doping” che ha fatto finire nel registro degli indagati trenta persone, tra cui 10 ciclisti professionisti, 5 medici sportivi e il responsabile di una casa farmaceutica. L’inchiesta è ancora aperta e si stanno sviluppando nuovi filoni, tutti coordinati dal pubblico ministero Benedetto Roberti.
Un troncone è appena stato chiuso nei confronti del professionista di Poggiana di Riese, Matteo Priamo: il magistrato si prepara a chiedere il rinvio a giudizio del trevigiano, mentre a processo ha già spedito il legale rappresentante del team Futura Junior di Tombolo, Luigi Eduati di Castelfranco Venento; il legale rappresentante del team Futura Luigino Miotti di San Martino di Lupari; e l’ex commissario tecnico della nazionale serba di ciclismo under 23 Aleksandar Nikacevic, attuale direttore sportivo di Futura, agli arresti domiciliari a San Bonifacio nel Veronese. La prima udienza è fissata per il 2 ottobre davanti al tribunale di Cittadella. E novità stanno emergendo proprio dal fascicolo che vede Priamo protagonista.
Eppure il tribunale antidoping del Coni lo aveva assolto «perché la prova a carico dell’imputato non ha raggiunto il grado di probabilità elevata». Il motivo è semplice: il pm Roberti non aveva potuto trasmettere a Roma gli atti dell’indagine al completo per non rischiare di comprometterla. Oggi tutte le carte sono scoperte. Secondo l’accusa il 30 giugno 2008 Matteo Priamo ha venduto una fiala di Mircera all’allora compagno di squadra, il vicentino Emanuele Sella.
Cristina Genesin