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17/11/2009
DOPING - Rebellin dovrà restituire la medaglia di Pechino
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Martedì 17 novembre 2009 - Davide Rebellin dovrà restituire la medaglia d’argento vinta nella prova su strada ai Giochi Olimopici di Pechino 2008. A darne notizia è il Coni, che ha ricevuto oggi una comunicazione dal Cio. "La Commissione Disciplinare del Cio, composta da Thomas Bach (presidente), Gerhard Heiberg e Frank Fredericks (membri) - si legge - ha squalificato dalla gara di ciclismo su strada maschile ai Giochi Olimpici di Pechino 2008, dove si è classificato al secondo posto, l'atleta italiano Davide Rebellin. Saranno ritirate la medaglia e il diploma conseguiti nell'evento sopra menzionato". Il Cio ha fatto sapere anche che "all'Uci è richiesto di modificare il risultato dell'evento sopra citato secondo quanto previsto dalle regole e di considerare le successive azioni di sua propria competenza". Al Coni, invece, è richiesta la restituzione al Cio "non appena possibile della medaglia e del diploma assegnati all'atleta in relazione all'evento sopra citato. Il Coni assicurerà il rispetto di questa decisione”. Il vicentino dovtà restituire anche i 75mila euro del premio assegnatogli dal Coni, così come previsto per la conquista della medaglia d'argento ai Giochi di Pechino, e rischia di pagare anche i danni arrecati all'immagine, e non solo, allo sport italiano. Rebellin è risultato positivo al Cera, l'Epo di terza generazione, dopo i nuovi test effettuati dal Cio sui campioni raccolti durante l'ultima Olimpiade. Lo scorso 28 aprile scorso è stata annunciata la sua positività.
Il secondo posto della gara, vinta a Pechino dallo spagnolo Samuel Sanchez, si intende revocato: quanto alla classifica spetta all'Uci decidere in merito, ma l'argento potrebbe anche restare non assegnato. Per Rebellin si chiude così un annus horribilis, in cui, a parte le vicende di doping, c'è stato spazio anche per qualche guaio con il fisco: il corridore sarebbe risultato tra i presunti evasori finiti sotto la lente della Guardia di Finanza. Rebellin avrebbe scelto per custodire i suoi capitali il Principato di Monaco ma, secondo le indagini svolte dai finanzieri sarebbe facile incontrarlo per le vie di un paese padovano. Il suo legale lo aveva difeso dicendo che l'accusa era del tutto infondata, dal momento che il ciclista, secondo quanto aveva dichiarato, viveva da anni a Montecarlo.
Dopo aver preso atto della comunicazione ricevuta questa sera dal Cio e riferita al ritiro della medaglia d'argento conquistata da Davide Rebellin ai Giochi di Pechino, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano -attraverso una nota - informa che "è stata subito convocata una riunione con i propri legali per domani mattina al Foro Italico, nella quale verranno definiti atti e azioni di competenza del Coni, a tutela della rappresentatività dell'Ente nel movimento sportivo nazionale e internazionale". Inoltre nella riunione "si esaminerà sia quanto accaduto sia gli impegni precedentemente presi da ogni singolo atleta prima dell'inizio dei Giochi Olimpici di Pechino, ivi compreso il "giuramento dell'atleta", sottoscritto anche da Davide Rebellin".
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