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11/11/2009

DOPING - Dopato a 63 anni? Il Coni lo scagiona

Sassari - giovedì 12 novembre 2009 -  Dopato a 63 anni, questa l’infamante accusa che pendeva sul capo di una delle glorie del ciclismo sardo, il sassarese Bruno Maccioccu, che dopo aver dominato a livello regionale negli Anni 70 e ora adesso brilla tra i Master, anche a livello mondiale. Ieri la federazione lo ha scagionato, liberando da un peso un campione che viene considerato atleta a tutto tondo. Pulito.  La vicenda risale allo scorso ottobre quando Macciocu è stato deferito alla Procura antidoping del Coni. Il pluricampione italiano dei cicloamatori, ora tesserato per la Logudoro nella categoria Master 7 cioè Over 60, doveva rispondere di una presunta positività al desametasone, un corticosteroide, rilevata in un controllo ai tricolori di Montesarchio del 13 giugno. Nel deferimento veniva inoltre richiesta la «nota di biasimo».  «In tutto questo di vero c’è solo la nota di biasimo - sostiene il presidente provinciale della Federciclismo, Renzo Loi - scaturita da un errore di comunicazione dopo il controllo. Questa inesatta comunicazione ha scatenato in tutta la Sardegna e nella Penisola, dove l’atleta è conosciuto e apprezzato, un’infinità di chiacchiere, gettando nello sconforto uno dei più rappresentativi atleti dell’intera Sardegna degli ultimi 40 anni”.  Il 5 novembre la sentenza della Corte federale antidoping, che ha scagionato Maccioccu dall’accusa di doping mantenendo però la nota di biasimo perché si è presentato in ritardo al controllo. Ma pulito, come sempre. (Piero Garau - La Nuova Sardegna)