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15/11/2009

DOPING - Priamo: «Condannato senza prove. Ho speso 25mila euro e mi trovo senza lavoro»

Treviso - domenica 15 novembre 2009 - “Ho cambiato lavoro - afferma sconsolato Matteo Priamo, dopo avere appreso della maxi-squalifica inflitagli dal Tas che ha ribaltato l’assoluzione del Tribunale Nazionale Antidoping - da cinque mesi faccio il cameriere e invece avrei voluto correre in bici. Ho speso 20 anni della mia vita in sella e ho pagato 25 mila euro all'avvocato per difendermi da questa storia e alla fine sono rimasto senza lavoro: mi hanno condannato senza prove. Io non mi sono mai dopato. Sono accusato di aver ceduto doping al mio ex compagno Sella. Ma non ci sono prove. Lo dice il verbale della Guardia di Finanza: nel giorno della perquisizione “non si può constatare se Priamo si trovava a casa o in auto". Infatti ero in auto verso la palestra di Cittadella, per allenarmi”.
Priamo, assistito dall'avvocato Celestino Salami, di Lugo di Romagna, valuterà se impugnare alla Corte Suprema - cha ha sede in Svizzera - la pesante sentenza del Tas.
“E' stato creato un precedente pericoloso - afferma Priamo -. Sono stato condannato per le accuse di un altro imputato che, guarda caso, ha già ricominciato a correre e a vincere. Io invece ho chiuso con il ciclismo”.
Priamo si toglie altri sassolini dalle scarpe.
“Non avevo fiale di Clenil a casa - afferma il 27enne di Poggiana - ma solo stick di plastica della medicina che serviva agli aerosol di mio padre per curare la bronchite. Lo stesso per la pomata di mia madre con un principio attivo di un anabolizzante”.
Il capitolo della giustizia sportiva pare esser così chiuso, resta aperto quello penale. Priamo è indagato dalla Procura di Padova per spaccio e contrabbando di sostanze dopanti.
“Spero che davanti al giudice emerga la verità di questa brutta storia, mancano le prove a mio carico”.
Il 27 febbraio scorso il Tribunale Nazionale Antidoping aveva assolto Priamo per non aver commesso il fatto. Priamo era stato deferito in relazione alla vicenda che ha portato alla squalifica per un anno, nel dicembre 2008, di Emanuele Sella, risultato positivo all'Epo-Cera in un test fuori competizione dell'Uci nel luglio 2008. Nei confronti di Priamo la Procura antidoping aveva chiesto una squalifica di 4 anni per “aver fornito assistenza e aiuto o comunque assicurato complicità in riferimento ad una violazione o tentata violazione nell'ambito del procedimento disciplinare del ciclista Emanuele Sella”.
Priamo lascia dopo tre stagioni da professionista e quattro vittorie, tra cui la Potenza-Peschici del Giro d'Italia 2008.

(Sandro Bolognini - La Tribuna di Treviso)