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17/02/2010

DOPING - Cicloamatori: zio medico di base e nipote a giudizio

Padova - mercoledì 17 febbraio 2010 - Va a giudizio il doping degli amatori. Insomma, anche i ciclisti appassionati non possono fare a meno di doparsi. Lo sostiene il pubblico ministero Benedetto Roberti. E ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare, Mariella Fino, ha rinviato a giudizio un medico e suo nipote, accusato di fare da farmacista agli atleti.
Si tratta del dottor Francesco Voltan, cinquantaduenne, residente a Padova, del preparatore atletico, Marco Nicola Voltan, trentanove anni, abitante in città e nipote del medico. Marco Nicola Voltan ha il capo d’imputazione più lungo. Il pubblico ministero lo accusa di essere la persona che "procurava, somministrava o comunque favoriva l'utilizzo a favore di ciclisti amatoriali ed elite-under 23 (fra cui Giovanni Benenato, Stefano Ingegneri ed altri del team Fmg Michelin di Varedo) di farmaci e sostanze idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell'organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti stessi". E a Marco Nicola Voltan viene contestato anche l'esercizio abusivo della professione di medico e farmacista, oltre che la somministrazione di medicinali in modo pericoloso e anche la ricettazione. "Acquistava e riceveva dal medico Usl di Padova (suo zio, ndr) prescrizioni mediche ideologicamente false tramite le quali acquistava nelle farmacie i farmaci e le sostanze vietate (tipo Duragesic e Provigil). Dallo stesso medico, in alcune occasioni, riceveva anche campioni gratuiti di tali farmaci". Il dottor Francesco Voltan è accusato di "abuso di potere" e "violando i doveri inerenti alla funzione di medico di base all'interno dell'Usl 16 di Padova consegnava e assicurava al nipote i famigerati farmaci, attestando falsamente decine di prescrizioni mediche. I farmaci (molti dei quali trovati dalla Guardia di Finanza nel corso delle perquisizioni a casa del nipote) venivano somministrati ad atleti ciclisti amatoriali attraverso canali clandestini, del tutto estranei alle farmacie".
Tre atleti, accusati di aver preso i farmaci dal medico e dal nipote "farmacista" hanno patteggiato la pena nel corso dell’udienza preliminare che ha avuto luogo il 3 dicembre scorso, gup Rita Bortolotti, con Benedetto Ruberti pm d’inchiesta e udienza. Si tratta di Dusan Ganic di Belgrado; Stefano Ingegneri di Sesto San Giovanni (ciclista agonista iscritto al Gca di Sossano, provincia di Vicenza) e Andrea Malini di Verona. Queste le pene (sospese) applicate nei loro confronti: 1 anno e 6 mesi per Ganic, 8 mesi per Ingegneri ed altrettanti (più una contravvenzione) per Malini.
Ganic in particolare «procurava ai ciclisti agonisti amatoriali, tra cui Andrea Malini» anabolizzanti tipo Winstrol, Decadubolin, Cera ed efedrina. 
Si era costituito parte civile (per tutti tranne che per Malini) anche il Consiglio federale della Federazione Ciclistica Italiana. In attesa di una definizione del danno in separato giudizio, il gup a dicembre aveva  liquidato in 1500 euro le spese di costituzione sostenute dalla Fci.
Un altro amatore, Giovanni Benenato, ventitreenne di Milazzo, ieri è stato giudicato con il rito abbreviato. La sua posizione era marginale ed è stato assolto.
(Lino Lava - Il Gazzettino di Padova)

DAL MEDICO DI BASE FARMACI DOPANTI AL NIPOTE ALLENATORE
Un altro passo avanti nell’inchiesta sul doping nel mondo ciclistico amatoriale. Il medico di base padovano Francesco Voltan, 52 anni, e il nipote trentottenne Marco Nicola Voltan, preparatore atletico del team ciclistico Fmg Michelin di Varedo, sono stati rinviati a giudizio al 14 giugno prossimo. Mentre l’atleta Giovanni Benenato, 23 anni, di Milazzo, è stato assolto per mancanza di prove.
ZIO E NIPOTE - Secondo l’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Benedetto Roberti e portata avanti dai militari della guardia di finanza di Padova, il medico di base avrebbe approfittato della propria professione per procurare farmaci «vietati» al nipote. Il quale, in quanto responsabile del team ciclistico, godeva della complicità dello zio-medico per avere gli anabolizzanti. Francesco Voltan, secondo quanto accertato, consegnava e assicurava al nipote i famigerati farmaci, attestando falsamente decine di prescrizioni mediche. I farmaci (molti dei quali trovati nel corso delle perquisizioni a casa del nipote) venivano somministrati ad atleti ciclisti amatoriali attraverso canali «clandestini», del tutto estranei alle farmacie. Marco Nicola Voltan invece viene riconosciuto come colui che procurava, somministrava o comunque favoriva l’utilizzo a favore di ciclisti amatoriali ed elites-under 23 di farmaci e sostanze idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell’organismo, al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Nella richiesta di rinvio a giudizio è stata allegata anche la consulenza tossicologica del professor Santo Davide Ferrara.
L’ATLETA - Ne esce pulito invece l’atleta Giovanni Benenato, 23 anni, di Milazzo. Aveva chiesto il rito abbreviato, ma ieri mattina il giudice Mariella Fino si è espressa con una sentenza di assoluzione per mancanza di prove. Per lui il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 4 mesi e 10 giorni. Il giovane era stato incastrato durante una intercettazione telefonica: aveva espresso il timore di risultare positivo al test dell’efedrina. (e.fer. - Il Mattino di Padova)