|
07/04/2010
DOPING - Scandalo Mantova: il silenzio dei pm rotto dall’ex moglie di Nigrelli. Sono 35 gli indagati
|
Mariana Mantovana - mercoledì 7 aprile 2010 - Nuovo terremoto nel ciclismo prof. Epicentro ancora una volta Mariana Mantovana, ovvero la farmacia di Guido Nigrelli, 56 anni, noto nel mondo del pedale come «Barba», fucina di sostanze dopanti, che stavolta avrebbero valicato i confini italiani.
A mettere a soqquadro l’ambiente, la Procura di Mantova, che ha iscritto sul registro degli indagati 35 persone per frode sportiva. Coinvolti - oltre a Nigrelli - corridori, tra i quali figurerebbero alcuni nomi illustri, tecnici e dirigenti per episodi legati alle ultime due stagioni, ovvero 2008 e 2009. Mariana dunque, balza nuovamente all’attenzione nazionale come era già accaduto nel maggio e nel luglio 2001 quando il farmacista Nigrelli venne indagato per frode sportiva prima dalla Procura di Brescia e poi da quella di Firenze assieme ad atleti - anche stranieri - e ad altri tesserati. Anche in quella occasione - come pare in questa - era accusato di aver fornito e somministrato Emagel, ovvero una sostanza usata per diluire il sangue e quindi tenere basso l’ematocrito. Le indagini sono state avviate un anno fa, ma non dalla denuncia della donna del farmacista di Mariana, come qualcuno aveva detto, ma a seguito di un altra notizia di reato giunta alla Procura. Come ha tenuto a sottolineare il procuratore Antonino Condorelli, peraltro molto parco nel fornire notizie sull’inchiesta in corso, per la quale prima di Pasqua ha chiesto una proroga delle indagini per altri sei mesi. Ovviamente - tenuto conto del riserbo che intende mantenere - nessunissima apertura del capo della procura mantovana quantomeno su qualcuno del nomi più in vista che figurano sul registro degli indagati. Si può solo osservare che Guido Nigrelli, oltre che a svolgere l’attività di farmacista (ha conseguito la laurea a Bologna), è stato preparatore di squadre (ha lavorato spesso con quelle di Saronni) negli ultimi anni assieme a Stefano Gelati, allenatore di Alessandro Ballan, Campione del Mondo 2008. Infine è stato anche allevatore di cavalli. Mariana Mantovana per il doping del ciclismo prof - secondo la Procura - è diventata un po’ il centro dell’Italia con ramificazione che da qualche anno avrebbero varcato i confini dello Stivale per approdare in Austria e segnatamente a Vienna, alla clinica Hamanplasma, specializzata nel trattamento del sangue, in modo particolare - a quanto pare - a fini dopanti. A tal proposito il ciclista Bernhard Khol confessò che venivano eseguite procedure per l’arricchimento del sangue al fine di migliorare le prestazioni. Frattanto - come detto le indagini della Procura proseguono per altri sei mesi, come chiesto nei giorni scorsi. Dopo di chè potrebbe esserci la chiusura, con richieste di rinvio a giudizio. Quantomeno per buona parte degli indagati.
Guido Nigrelli, 56 anni, in precedenza era già stato indagato altre due volte per vicedente legate al doping, segnatamente nel mondo del ciclismo. La prima nel maggio 2005 dalla Procura di Brescia. La seconda da quella di Firenze nel luglio dello stesso anno. L’accusa era di frode sportiva per aver fornito e somministrato, a diversi ciclisti prof sostanze dopanti. Per quanto riguarda l’indagine bresciana, anche alcuni atleti erano finiti sotto accusa. I fatti contestati al farmacista di Mariana Mantovana - secondo l’imputazione - si erano svolti dal 1996 al 1999 e si riferivano al ruolo di preparatore atletico della Lampre-Daikin, squadra professionistica, i cui atleti avevano sempre negato l’assunzione di farmaci proibiti. L’indagine era partita mentre era in corso il Giro d’Italia. Nigrelli era accusato di aver fornito e somministrato sostanze dopanti a diversi atleti. Sempre secondo l’accusa avrebbe anche - dal 1996 al 1999 - fornito ai ciclisti tabelle personalizzate e il farmaco Emagel, ovvero una sostanza in grado di abbassare il valore dell’ematocrito, parametro che viene aumentato dall’uso dell’Epo. Le cura di Nigrelli avrebbero interessato ciclisti di nome come Gianni Bugno e Pavel Tonkov, tanto per citare qualche atleta di razza. Per la stessa ragione, il farmacista di Mariana Mantovana era finito sul registro degli indagati della Procura di Firenza alcuni mesi dopo, assieme a nomi di corridori stranieri. Il blitz era stato compiuto a Sanremo dagli uomini del Nas. Negrelli era stato preparatore atletico della Lampre-Daikin e - secondo l’imputazione - venne trovato nella Città dei Fiori nella stanza del medico di questa squadra. Fra gli atti giunti alla Procura Antidoping e relativi a squadre straniere, c’erano le posizioni di Ullrich e Hondo della Telekom e di Iolanda Fuente Rodriguez, medico della formazione spagnola Kelme. Non c’erano dunque solo corridori iltaliani coinvolti nell’inchiesta della Procura fiorentina. Nei guai erano finiti oltre ad atleti, anche altri tesserati.
A far esplodere la notizia dello scandalo doping a Mantova - tenuto così gelosamente segreto dal Procuratore Antonino Condorelli - è stata la donna di Guido Nigrelli per ragioni di risentimento nei suoi confronti legate a fattori economici. Ci sarebbe, infatti, in corso una controversia davanti al giudice. Dalla sua bocca sono uscite le rivelazioni fatte ad un collega della carta stampata che ha portato allo scoperto l’esistenza - come detto - di una inchiesta di doping avviata tempo fa dalla Procura di Mantova nel campo del ciclismo. Inchiesta che vede il farmacista Guido Nigrelli di Mariana Mantovana, ancora al centro di un giro di farmaci proibiti, con riverberi che portano addirittura in Austria, e più precisamente a Vienna. La donna ha reso dunque pubblica l’esistenza della maxi inchiesta, ma da ciò che si è appreso, non è stata lei a denunciare il «giro» e l’uso di queste sostanze dopanti, come sembrava in un primo momento. L’indagine ha avuto altra provenienza. (Giovanni Benvenuti - La Gazzetta di Mantova del 7 aprile 2010)
|
|
|