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07/04/2010

DOPING - Scandalo Mantova: il procuratore non fa nomi «Inchiesta incentrata sul commercio tra dilettanti e cicloamatori»non

Mantova - mercoledì 7 aprile 2010 - ''Il filone dell'inchiesta riguarda soprattutto chi ha commercializzato le sostanze dopanti, piuttosto che chi le ha utilizzate e si allarga anche all'estero, ma non ho ancora preso contatti con quelle autorità''. Lo ha dichiarati quest’oggi in una conferenza stampa il procuratore capo di Mantova Antonino Condorelli parlando della sua inchiesta che vede indagate - ha precisato - circa 35 persone, anche straniere, tra corridori, tecnici e dirigenti di squadre professionistiche.
Il procuratore non ha confermato i nomi dei corridori coinvolti nell'inchiesta che circolano sui giornali.
''Nomi non ne faccio - ha detto - perché ancora non ho interrogato nessuno''.
Le ipotesi di reato sono commercio di sostanze illegali, attorno a cui ruota quella di falsità materiale in atti pubblici relativa a false ricette mediche. Al procuratore è stato chiesto del ruolo che avrebbe il farmacista di Mariana Mantovana, Guido Nigrelli: ''Di persone non parlo'', è stata la risposta secca.
L'indagine è stata avviata a fine 2008 dai carabinieri dei Nas di Brescia, che poi hanno segnalato alla procura di Mantova le risultanze. Nel maggio dell'anno scorso c'è stata una prima richiesta di proroga, cui ne è seguita, prima di Pasqua, un' altra di sei mesi.
''Ma conto di chiudere le indagini entro maggio - ha spiegato Condorelli -. 'La nostra inchiesta sul doping non è importante per gli sportivi professionisti coinvolti, ma per il fatto che le sostanze proibite sono diffuse anche tra i ciclisti dilettanti e gli amatori''.