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07/04/2010

DOPING - Vania Rossi: «Qualcuno non è soddisfatto delle controanalisi negative»

Padova - mercoledì 7 aprile 2010 - "Evidentemente qualcuno non è soddisfatto di questo risultato". Vania Rossi, ex tricolore e azzurra di ciclocross e compagna di Riccardo Riccò, ha parlato oggi a Padova delle controanalisi negative rispetto al gennaio scorso quando il controllo del primo campione aveva evidenziato la positività al Cera.
"Non so se tornerò più quella di prima - spiega - però devo dire che la verità sta venendo a galla. Io non ho mai assunto quella sostanza".
Dopo essere stata scagionata dalle controanalisi, Vania Rossi chiede la fine definitiva della vicenda doping che l'ha riguardata: "Come ho sempre detto io non ho mai assunto quella sostanza. Le controanalisi mi hanno dato ragione. Dopo questo risultato sono convinta che la vicenda debba chiudersi qui. Se a qualcuno non basta non capisco dove sia il rispetto delle regole".
Sulla stessa lunghezza d'onda il legale di Vania Rossi, che si attende l'archiviazione: "Noi auspichiamo una archiviazione del caso - spiega l'avvocato Alessi -. Non l'abbiamo e non la chiediamo formalmente perché ci pare una conclusione opportuna visto l'esito del controesame. Se le regole sono quelle in vigore, queste prevedono che l'esito del primo esame venga confermato dalla controanalisi. In questo caso non c'è conferma. Quali poi possano essere le ipotesi avanzate dalla procura sui perché di questa non positività, che per me significa 'negativita, devono essere dimostrate altrimenti restano semplici ipotesi pari a semplici parole".
Nel campione B delle urine dell'atleta "non sono stati rinvenuti i livelli minimi di Cera" era stato spiegato a inizio aprile dal comitato olimpico italiano "indispensabili a soddisfare i criteri dell'agenzia mondiale antidoping Wada".
Sia il primo test sia il secondo, come da procedura, sono stati validati e confermati dal laboratorio di Parigi Chatenay-Malabry che ha ideato il metodo per individuare l'epo e il Cera.