ULTIM'ORA
   email: password:
   Registrati Password dimenticata?

:: ultimo video :: archivio video ::
 
 

20/05/2010

CASO LANDIS - Armstrong smentisce le accuse: «Non abbiamo nulla da nascondere». McQuaid: «Nin è affatto credibile»

Visala (Stati Uniti) - giovedì 20 maggio 2010 - Lance Armstrong ha smentito categoricamente l'ex compagno di squadra Floyd Landis, il quale, ammettendo che la sua carriera è stata costruita col doping ha chiamato in causa altri colleghi tra cui il sette volte vincitore del Tour de France. Sono cose di cui "non vale neanche la pena di parlare, non ho intenzioni di sprecare ne il mio ne il vostro tempo", ha detto il campione americano parlando ai giornalisti a Visalia, in California. ''Per quanto riguarda le accuse specifiche, le affermazioni specifiche, non vale neppure la pena di svilupparle”.
"Non ho niente da nascondere". E' seccata la replica di Armstrong alle accuse. "Non abbiamo niente da nascondere e niente da cui scappare - dice il texano impegnato al Tour of California -. Penso che questa storia parli da sola. Direi che sono un po' sorpreso ma in realtà non lo sono, Landis da tempo minacciava di rendere pubbliche quelle dichiarazioni. E' la nostra parola contro la sua - aggiunge parlando anche a nome di Bruyneel, a lungo suo allenatore e poi ds, prima all'Astana e oggi alla sua Radioshack - A me piace la nostra parola, la nostra credibilità. Floyd ha perso la sua credibilità tanto tempo fa".
Secondo il presidente dell'Uci, Pat McQuaid, le accuse di Landis ''non toccano di un millimetro la reputazione di Armstrong'. 'Credo che Landis si trovi in una situazione molto triste e mi spiace per lui, perché non credo che quanto dice sia vero. E' stato condannato in tribunale, di fronte al giudice ha dichiarato di non aver mai visto doping nel ciclismo, ha scritto un libro sostenendo di aver vinto il Tour in modo pulito. Quale può essere il suo livello di credibilità''.
Intanto Lance Armstrong, coinvolto in una caduta collettiva all'inizio della 5. tappa del Tour of California è stato costretto al ritiro e  si sottoporrà a degli esami diagnosici per stabilire l'esatta natura delle sue ferite.