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24/05/2010

GIRO 2010 - Caos test antdoping in hotel, in azione Uci e Usada

Rasun di Sotto (Bolzano) - lunedì 24 maggio 2010 - Mai c'erano stati tanti controlli antidoping a un Giro d'Italia. La 93. edizione della corsa rosa molto probabilmente entrerà nella storia come quella più controllata della storia del ciclismo con 520 test previsti. Ma a volte tanto scrupolo può diventare un problema.
''Oggi c'è stato il caos'' dice Stefano Zanatta, direttore sportivo della Liquigas Doimo.
Oggi per una curiosa coincidenza nell'albergo dove è alloggiata la sua squadra nel paesino di Rasun di Sotto si sono presentati oltre che gli uomini dell'Uci, anche quelli dell'Usada, l’agenzia antidoping americana.
Nello stesso hotel infatti ci sono i corridori della formazione a stelle e strisce della Garmin. E qualche corridore è stato sottoposto a un doppio controllo.
   ''Non ci sono mai stati tanti controlli fuori competizione - dice il medico della Liquigas Roberto Corsetti - Oltre a quelli per i vincitori di tappa Basso e Nibali hanno subito già tre o quattro controlli a sorpresa ciascuno. E manca ancora una settimana...''.
Ieri sullo Zoncolan c'erano oltre centomila tifosi, alla faccia di chi pensa che al ciclismo non crede più nessuno perché é un mondo di dopati.
''A tutti quei tifosi dico una cosa sola - conclude Corsetti -. Che hanno assistito a un evento sportivo pulito, con sudore vero. Il ciclismo è il primo sport al mondo che ha accettato ogni tipo di controlli e questo lo rende più credibile. Ogni corridore viene testato ogni dieci giorni a sorpresa, tutte le sostanze possono essere individuate. Fare i furbi da un anno e mezzo a questa parte è pressoché impossibile''.
Ma allora come spiegare la vicenda di Pellizotti?
''Il sistema del passaporto biologico - spiega - è importante e va perfezionato. Ha permesso di individuare tanti casi dubbi e di mettere pressione sugli atleti. Però nel caso di Pellizotti la sua applicazione è stata esagerata. Noi abbiamo trasmesso i risultati dei 22 referti a due periti, senza dire di chi si trattasse. Ed entrambi ci hanno dato ragione. I valori riscontrati non possono indicare niente di sicuro, certo e indiscutibile. Chi dovrà' decidere il caso Pellizotti dal punto di vista medico-scientifico dovrà avere la matematica certezza dell'assoluta assenza di dubbio. Anche perché il metodo del passaporto biologico è indiretto, non c'è la positività e non consente il beneficio della controprova. Sulla base dei dati che abbiamo - conclude - è impossibile avere certezze''.