ULTIM'ORA
   email: password:
   Registrati Password dimenticata?

:: ultimo video :: archivio video ::
 
 

03/06/2010

DOPING - Anche Caucchioli fermato due anni e multato: «Passaporto biologico, applicato utilizzando dati non conformi»

Roma - giovedì 3 giugno 2010 - Due anni di squalifica anche per il veronese Pietro Caucchioli. Il Tribunale Nazionale Antidoping, presieduto da Francesco Plotino, nel procedimento disciplinare a carico di Pietro Caucchioli, ritenuta la responsabilità dell’atleta medesimo in ordine alla violazione antidoping prevista dall’art. 2.2 e dalla lett. M1 (uso di metodo proibito) del Codice Wada, gli infligge 2 anni di squalifica, a decorrere dal 18 giugno 2009 e con scadenza fissata al 17 giugno 2011. Condanna altresì l’atleta al pagamento della somma di 2.500 franchi svizzeri per costi sostenuti dall’Uci e alla somma di Euro 2.000,00 sostenuta dal Coni per spese del procedimento disciplinare.
Dispone che la presente decisione sia comunicata all’atleta, all’Upa, alla Wada, all’Uci, alla Fci e alla società di appartenenza all’epoca dei fatti (Lampre).

"Il mio è un caso del tutto particolare e peculiare - dichiara Pietro Caucchioli in una nota - poiché l'accusa nei miei confronti non derivava (come è sempre avvenuto finora) da una riscontrata positività a qualche sostanza, bensì si basava solo su una presunzione di positività legata ad una valutazione dell'andamento dei miei parametri ematici nel corso del tempo.
Oggi è stato applicato il passaporto biologico utilizzando dati non conformi al protocollo (creato a fine 2009) e in ogni caso le anomalie sono state riscontrate nel 2008: intendo sottolineare che nel corso dell'udienza il consulente della Procura Antidoping, Prof. D'Onofrio (che peraltro è proprio uno degli esperti che hanno valutato il mio profilo per conto dell'Uci) ha ammesso la carenza di documentazione richiesta dal medesimo protocollo. Tutto ciò vi sembra normale?
Faccio presente inoltre che, come le norme consentono, avevo richiesto un processo pubblico. Tale richiesta mi è stata incomprensibilmente negata.
Non solo.
Ho chiesto una perizia affinchè fossero degli scienziati indipendenti e non legati da rapporti con l'Uci a valutare i dati ma anche ciò mi è stato negato.
Attendo ora di leggere le motivazioni del Tna, riservandomi ovviamente di fare appello e capire perchè mi siano stati inflitti due anni di squalifica, visto che il passaporto biologico, da regolamento Uci, può essere applicato solamente utilizzando dati che rispettino i requisiti di conformità.
Il passaporto biologico vale 7 milioni di euro, la mia carriera da ciclista molto meno".