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14/07/2010

E/U23 - Benedetti porta la perquisizione dellla squadra di Mariano Piccoli

Trento - mercoledì 14 luglio 2010 - Quello di domenica scorsa è stato un movimentato pregara per Mariano Piccoli ed il suo nuovo acquisto Luca Benedetti. Alla partenza del Giro del Medio Brenta, corsa per dilettanti under 23 ed élite disputata nel Padovano, sono infatti arrivati gli uomini della Guardia di Finanza di Padova, muniti di un decreto di perquisizione firmato dal pubblico ministero Benedetto Roberti. Destinatario del provvedimento, Luca Benedetti, che nel mese scorso era stato estromesso dal GiroBio assieme a tutta la sua ex squadra, la Lucchini Unidelta, la quale aveva violato il regolamento della corsa.
  Un controllo giustificato dal provvidemento assunto in occasione del GiroBio, che aveva portato all’esclusione della Lucchini Unidelta, per non aver dichiarato il possesso di alcune specalità medicinali, cosa che, invece, era esplicitamente richiesta dal regolamento della corsa (si parlava di semplici vitamine ed amminoacidi come fatto presente al tempo dal corridore Luca Benedetti).
  Le indagini, pertanto, sono proseguite e così si spiega anche la perquisizione avvenuta nella tarda mattinata di domenica a Villa del Conte, al nastro di partenza del Giro del Medio Brenta.
  Destinatario, come detto, Luca Benedetti (appena passato dalla Lucchini Unidelta al Team Trentino) ma, nell’occasione, sono stati perquisiti ammiraglia, corridori ed anche il direttore sportivo della formazione trentina Mariano Piccoli, al quale gli investigatori si sono rivolti per alcune domande su Benedetti ed al quale hanno sequestrato alcune compresse anonime di provenienza estera.
  «Si trattava di caffeina e di due compresse antiallergiche per le quali alcuni miei corridori, Nicola Piechele, Menapace e Paoletti, hanno regolare ricetta medica» precisa Piccoli, che tiene a precisare «non si tratta assolutamente di sostanze dopanti».
  Altre compresse (per un totale di una settantina di pasticche) sono state sequestrate, invece, in due borse appoggiate da alcuni ciclisti della squadra sotto il portico a due passi dalla macchina ammiraglia e dal furgone.
  «Anche in quel caso si tratta di compresse di caffeina, sostanza che non è considerata dopante - continua Piccoli -, ma la cui provenienza è estera. I corridori saranno chiamati a rispondere di questo, ma non c’è alcun provvedimento nei loro confronti».
  In un appezzamento di terreno a ridosso dello stesso portico, poi, è stato rinvenuto un flacone di Contramal, antidolorifico vendibile solo con ricetta medica che, diluito in borraccia, viene bevuto durante le competizioni per lenire i dolori muscolari. «Anche in questo caso, il corridore che ne fa uso è dotato di ricetta medica, per i dolori che accusa alla schiena (nel caso si tratta di Derik Zampedri, ndr). Domenica non la aveva con sé, ma a casa. La ricetta c’è e quindi non c’è alcun motivo di allarmismo», puntualizza ancora una volta il diesse.
  Il procedimento a carico di Benedetti e, di riflesso, anche di Piccoli s’inserisce nell’ambito della più ampia inchiesta, coordinata sempre dal p.m. Roberti, sul Giro Bio dei dilettanti. Inchiesta che aveva portato all’esclusione dell’intera squadra Lucchini Unidelta conta, tra gli indagati, l’endocrinologo Filippo Manelli di Gavardo cui si rivolgevano dilettanti, professionisti, direttori sportivi e massaggiatori per farsi prescrivere medicinali di vario genere.
  Il nuovo acquisto di Piccoli, sul cui valore umano ed agonistico non si discute e che è in cerca del “grande salto” nel professionismo, ha dunque finora fruttato una perquisizione alla squadra trentina (Benedetti aveva ricevuto anche una perquisizione a casa dieci giorni fa). Quel Benedetti che, proprio in questi giorni, è stato contattato dalla Csf Navigare di Reverberi, che vorrebbe avere in prova il corridore per la parte finale di stagione.  Nella speranza che la vicenda non comprometta né questa possibilità né il futuro di una squadra nata quest’anno e capace subito di dare battaglia alle “big”. (l.f. - Trentino)