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30/07/2010

DOPING - Il Tas respinge il ricorso di Rebellin

Losanna (Svizzera) - venerdì 30 luglio 2010 - Il Tribunale d'arbitrato sportivo (Tas) di Losanna ha respinto il ricorso presentato da Davide Rebellin. Il vicentino aveva fatto appello contro la revoca della medaglia d'argento vinta alle Olimpiadi di Pechino 2008. Rebellin, secondo nella prova in linea, risultò positivo a controlli antidoping supplementari che nel 2009 hanno evidenziato nei campioni la presenza di Cera, l'Epo di ultima generazione. Il 19 novembre 2009, l'esecutivo del Comitato olimpico internazionale (Cio) ha squalificato l'atleta dalla gara a cinque cerchi e ha disposto la revoca della medaglia.

 

Aveva fatto sognare un'intera nazione, non solo quella che vive di ciclismo, con uno sprint andato male, ma sino ad un certo punto. Perché un argento olimpico è sempre un risultato di prestigio da raccontare con orgoglio un giorno ai nipotini. Il 9 agosto del 2008, poi, Davide Rebellin compiva 37 anni, un'età non da poco anche per chi va in bici. Sul traguardo posto sulla Muraglia cinese, lo aveva battuto solo un basco, Samuel Sanchez. Rammarico, certo, ma tanta soddisfazione. E dichiarazioni a caldo che non lasciavano adito a dubbi: la sua era una medaglia pulita, da contrapporre alle “furbizie” di Riccardo Riccò, a quei tempi sulle prime pagine dei giornali per la positività al Cera riscontrata al Tour.

 

E invece il 28 aprile del 2009 arriva la doccia gelata: il vicentino è uno dei sei atleti positivi proprio all'Epo di terza generazione che il Cio ha messo con le spalle al muro dopo nuovi test su 948 campioni dei quasi quattromila all'epoca dei Giochi analizzati.

 

Una nuova sconfitta, pesante, per lo sport in generale ed il ciclismo in particolare, che si vede tradito da uno dei suoi campioni più longevi, un esempio di professionalità mai messo in discussione. Sette mesi dopo il Cio ritiene revocato l'argento olimpico e ne ordina la restituzione, ma Rebellin - tramite i suoi legali - impugna la sentenza e presenta ricorso al Tas. Ma il tribunale di Losanna ha respinto l'appello e confermato quindi la revoca della medaglia ottenuta ai Giochi di due anni fa. La lunga e ricca carriera di Rebellin finisce così, con l'onta del disonore ad ammantare tutta una vita.