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05/10/2010

DOPING - Kohl torna all’attacco: «Senza doping è impossibile vincere il Tour»

Leesburg (Stati Uniti) - martedì 5 ottobre 2010 ­ " La gente sa che nel ciclismo non è possibile vincere il Tour de France senza ricorrere al doping". E' la convinzione dell'ex corridore austriaco Bernhard Kohl, terzo alla Grande Boucle nel 2008 e poi squalificato dopo essere risultato positivo al Cera, l'epo di terza generazione, che ha deciso di ritirarsi dopo la squalifica per due anni che gli è stata inflitta. Kohl non fa mai il nome di Alberto Contador ma il riferimento allo spagnolo, sospeso provvisoriamente dall'Uci per la sua positività al clenbuterolo, è evidente.
"Basterebbe guardare alla velocità media delle ultime edizioni: ogni anno è di circa 40 km/h, è stato così quando ho corso io, quando ha vinto Floyd Landis che era dopato - lo statunitense a cui è stato revocato il sccesso del 2006 per doping - e quest'anno. Questo dimostra che i corridori si dopano ancora. Forse, tra 10-15 anni, si potrà vincere il Tour senza prodotti proibiti se collaboriamo con il movimento antidoping", dice riferendosi al Tour in una dichiarazione raccolta dal New York Times in occasione di un congresso scientifico sul doping a Leesburg e in un'intervista al sito FanHouse.com
Kohl ritiene che senza l'uso di prodotti proibiti non si può sperare di chiudere in maglia gialla la corsa francese, "sono tre settimane, tremila chilometri in cui è come se scalassi quattro volte l'Everest". Poi fa notare che le falle esistono ancora: "Durante la mia carriera sono stato sottoposto a 200 test e un centinaio di volte avevo sostanze proibite nel corpo. Sono stato beccato, ma le altre 99 volte no. I corridori pensano di farla franca col doping perché la maggior parte delle volte va effettivamente così”.