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20/01/2011

DOPING - Nuovo blitz dei Nas coinvolti dieci Under 23

Giovedì 20 gennaio 2011 - Ancora un segnale preoccupante per la diffusione del doping a livello giovanile. Nella giornata di martedì, infatti, c'è stato l'ennesimo blitz di Carabinieri del Nas (Brescia e Firenze) e della Guardia di Finanza di Padova in tre regioni: Trentino, Lombardia e Veneto a caccia di prodotti dopanti e trafficanti di vario livello. Un blitz, ordinato dal pm di Padova Roberti e focalizzato su 10 corridori di una formazione giovanile Under 23, il Team Trentino Ballan Legno Casa, formazione con sede a Gardolo di Trento, nella quale figurava fino a poco tempo fa come manager l'ex professionista Mariano Piccoli, vecchia conoscenza di vicende doping, perché a sua volta già coinvolto in una inchiesta dell'aprile scorso legata all'attività di Guido Nigrelli 55enne titolare della farmacia "Maria Assunta" di Mariana Mantovana.

 

L'ultima operazione ha fruttato il sequestro di circa un migliaio di farmaci alcuni dei quali vietati per doping, che sono attualmente all'inventario degli inquirenti. Questa inchiesta, però, non sembra avere agganci con la vicenda mantovana. E' nata, infatti da una perquisizione ordinata da Roberti ed effettuata nel luglio scorso, la vigilia di una gara giovanile (trofeo Medio Brenta) a casa di Mariano Piccoli e dalle successive indagini, durante le quali alcuni corridori, sentiti dal pm di Padova, avrebbero confessato di aver ricevuto da Piccoli sostanze dopanti. E si parla di doping pesantissimo, a base di ormoni femminili (gonadotropina), ormone della crescita (che nel gergo emerso dalle intercettazioni era definito "bianchina"), actovegin (sangue di vitello, già al centro di un caso discusso riguardante l'Us Postal di Lance Armstrong al Tour del 2005), prodotto, quest'ultimo di origine ucraina.

 

Direttore sportivo attuale di questa formazione sarebbe attualmente - secondo quanto trapela dagli ambienti trentini - un altro ex di vaglia: Gilberto Simoni, vincitore del Giro d'Italia 2001 e 2003, nonché svariate volte sul podio rosa. Piccoli, che è già stato sentito dalla Procura Coni nel dicembre scorso (aperto un fascicolo a suo carico), infatti si sarebbe defilato una volta saputo delle indagini sul suo conto. Ed è davvero singolare l'ingenuità dello scalatore di Palù di Giovo. Era riuscito a salvarsi da una positività alla cocaina durante il Giro del 2002 (controllo a sorpresa della Wada nell'aprile precedente la corsa), grazie ad alcune perizie che attribuirono l'esito del test all'assunzione di caramelle balsamiche contenenti cocaina, offertegli dalla zia di ritorno da un viaggio in Perù. Ora vede il suo nome accostato a ben più compromettenti vicende doping.

 

Ma la cosa più singolare è che lo sponsor principale della formazione trentina è addirittura un ente pubblico: la Provincia Autonoma di Trento. Che si ritrova così a sostenere economicamente una formazione dove - a detta degli inquirenti - le pratiche doping erano all'ordine del giorno. (eugenio capodacqua - repubblica.it)