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08/02/2011

PROF - Riccò migliora, ma c’è il sospetto di una emotrasfusione. Di Rocco: «Deve lasciare lo sport agonistico». Bettini: «Grave carognata, offesa alla famiglia di Sassi». La Procura Antidoping ha aperto un procedimento

Modena - martedì 8 febbraio 2011 - Le condizioni generali di Riccardo Riccò sono in via di miglioramento. Ha trascorso una notte tranquilla ed è vigile. La prognosi, sia pure in via prudenziale, rimane riservata.
 Lo ha reso noto la direzione del Nuovo Ospedale Civile S.Agostino Estense di Modena che attraverso l'Asl ha diramato un bollettino aggiornato alle 17.30.
Il modenese però Riccò potrebbe esserci cascato di nuovo: dietro il ricovero di domenica pomeriggio, infatti, ci sarebbe un'autoemotrasfusione. Secondo la testimonianza del medico riportata da Gazzetta.it, il corridore modenese avrebbe riferito, "in presenza della moglie" (in realtà la fidanzata Vania Rossi, ndr) di "aver fatto da solo una autotrasfusione di sangue che conservava nel frigo di casa da 25 giorni", temendo "per la cattiva conservazione del sangue che si era rimesso".
Riccò ha già scontato una squalifica di 20 mesi per aver fatto uso di Cera al Tour de France 2008.
Intanto la Procura di Modena ha aperto un fascicolo.
"L'ospedale di Pavullo che ha disposto il ricovero - spiega il procuratore capo di Modena, Vito Zincani - ha deciso immediatamente di mandarlo a Baggiovara perché le condizioni erano critiche e non erano in grado di prestare le cure necessarie. E' stata inviata una segnalazione in Procura e sono in corso degli accertamenti di
natura clinica sulla base dei quali prenderemo una decisione".
Zincani conferma che "abbiamo disposto l'acquisizione delle cartelle cliniche e in base a queste verificheremo se è ipotizzabile la violazione dell'articolo 9 della normativa antidoping".
Riccò è ricoverato da domenica al Nuovo Ospedale Civile S.Agostino Estense di Modena. Il corridore della Vacansoleil è stato ricoverato "a seguito di un malore - ha fatto sapere ieri l'Asl della città emiliana - presso la struttura di Baggiovara. Le sue condizioni, inizialmente critiche, sono in miglioramento. La prognosi, in via prudenziale, rimane riservata".
DI ROCCO - “Non ci sono mezzi termini: per il suo bene, per la sua famiglia, per il bene del ciclismo Riccardo Riccò deve lasciare lo sport agonistico, deve uscire dal tunnel perverso in cui si è infilato, deve ritrovare se stesso, come persona, prima di tutto, come uomo. Ha fatto quello che ha fatto nonostante la condanna rischiando anche la vita e questo fa venire i brividi. L’amarezza è tanta, ma il caso è così particolare e terribile da indurci a riflettere su una crisi di valori che sarebbe riduttivo limitare al ciclismo o allo sport in genere. Qui non si tratta di consiglieri sbagliati, di apprendisti stregoni, della piovra occulta che stiamo tentando di combattere e sradicare. Siamo di fronte a un ragazzo malato dentro, intossicato da falsi messaggi - visibilità e successo a tutti i costi e con ogni mezzo - che gli hanno fatto perdere il senso della realtà, di ciò per cui vale pena impegnarsi, faticare e vivere. Il danno di immagine è enorme e la Federazione farà tutti i passi per tutelarsi. Ma il disastro morale è spaventoso”.
CT BETTINI - ''Io sono sempre uno che sta dalla parte dei corridori e se uno sbaglia penso sempre che gli si debba dare la possibilità di crescere dopo l'errore fatto. Ma quello che ha fatto Riccò è grave per tante cose. Lui ha giocato con la morte e con se stesso. La vita è la sua ma così facendo ha offeso la famiglia di Aldo Sassi''. E' durissimo anche il giudizio di Paolo Bettini sul comportamento di Riccò, su cui il ct azzurro non aveva nascosto di fare molto affidamento. Quello che indigna di più Bettini è che Ricco così facendo ha offeso la memoria di un uomo di ciclismo come Aldo Sassi, il cosiddetto “preparatori dei campioni” recentemente scomparso dopo una lunga malattia, il quale negli ultimi mesi della sua vita aveva accettato di seguirlo. ''Aldo pur nelle sue condizioni aveva accettato di dare una mano a questo ragazzo, che invece stava già programmando la stagione come voleva lui. Questa – conclude Bettini - è una grave carognata e un'offesa alla famiglia di Sassi''.
CONI - L'Ufficio Procura Antidoping del Coni, sulla base delle notizie apparse sulla stampa, ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Riccardo Riccò. Lo ha reso noto il Coni con una nota.