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04/03/2011

CASO BANI - Accolte la tesi della Procura contro la medicalizzazione nello sport: sanzionata la Montemurlo Empolese Vangi

Roma - venerdì 4 marzo 2011 - Si è tenuta oggi a Roma l’udienza della Commissione Disciplinare Federale Nazionale della Federciclismo sul deferimento della società Asd Montemurlo Empolese Vangi.
Per la prima volta in Italia è stata sanzionata la medicalizzazione degli atleti, anche se mediante farmaci non ricompresi tra quelli dopanti.
Il procedimento è stato attivato dal Procuratore Federale, avv. Gianluca Santilli, sulla base delle dichiarazioni emerse a margine del caso Bani, l'atleta trovato positivo che aveva denunciato improprie pratiche mediche praticate indistintamente a tutti gli atleti, peraltro minorenni, della sua squadra, la Montemurlo Empolese Vangi.
La delicatezza del tema ha fatto ritenere necessario alla Commissione richiedere una perizia tecnica, mirante ad appurare se le pratiche mediche attuate dalla Vangi, mediante somministrazione, anche per via endovenosa, in via preventiva e senza alcuna patologia ad atleti, di farmaci non dopanti, fossero configurabili come violazione dei principi di lealtà sportiva previsti dall’art. 1 del Regolamento di Giustizia e Disciplina federale.
Oltre quattro ore di dibattimento e due ore di camera di consiglio prima della decisione della Commissione Disciplinare, presieduta dall’avvocato Vincenzo Ioffredi, che ha pienamente accolto le tesi della Procura, applicando le seguenti sanzioni: 60 giorni di sospensione per la Società Asd Montemurlo Vangi; 24, 18 e 15 mesi di squalifica rispettivamente al dott. Antonio Stinchetti (medico sociale), a Cristiano Viciani (direttore sportivo) e Giancarlo Benvenuti (dirigente). A giorni la Commissione renderà note le motivazioni.
All'udienza hanno partecipato, per la Commissione Disciplinare, il presidente, avvocato Vincenzo Ioffredi e gli avvocati Decio Barili ed Emiliano Celli.
Il collegio dei consulenti della Commissione era composto da Luciano Caprino, Dario D’Ottavio e da Benedetto Ronci.
Il Procuratore Federale, avvocato Gianluca Santilli, era supportato dal consulente Raffaella La Russa.
La difesa era rappresentata dagli avvocati Francesco Paolo Maresca, Federico Cecconi e Marco Cecconi, da Santo Davide Ferrara e da Elena Guggiari.
Hanno assistito al dibattimento anche i soggetti deferiti Maurizio Vangi, Antonio Stinchetti, Cristiano Viciani e Giancarlo Benvenuti.
I periti della Commissione hanno risposto ai 25 quesiti specifici sull’utilizzo più o meno appropriato di alcuni medicinali e sull’opportunità di tali pratiche.
Il perito della difesa, Santo Davide Ferrara, ha ammesso di condividere l’impianto accusatorio, considerando meritoria la sensibilizzazione avverso la medicalizzazione nello sport, pur ritenendo sussistere, nel caso di specie, l'assenza di danni legati alle cure prestate agli atleti e la mancata alterazione del risultato sportivo.
L'assenza di patologie, la reiterata ed indiscriminata somministrazione di medicine, anche per via endovenosa, e la finalità evidentemente tesa al risultato sportivo e, come tale, contraria ai principi di lealtà sportiva hanno portato la Commissione a comminare le sanzioni ai vari componenti della Vangi, seppur in misura logicamente differenziata, applicando anche i principi di responsabilità oggettiva.