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08/03/2011
DOPING - Tas: due anni di stop a Pellizotti. Il Tna lo aveva assolto. Cancellati podio del Giro e maglia a pois. «La mia carriera finisce qui»
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Losanna (Svizzera) - martedì 8 marzo 2011 - Accogliendo il ricorso dell'Uci avverso l'assoluzione da parte del Tribunale nazionale antidoping del Coni dello scorso ottobre, i lTribunale arbitrale dello sport di Losanna (Tas) ha squalificato per due anni Franco Pellizotti, fermato nel maggio 2010 per valori anomali nel passaporto biologico. Il 32enne veneziano aveva a sua volta fatto ricorso al Tas per ottenere un risarcimento danni per il lungo stop. Condannato dal Tas alla stessa pena e sempre per valori anomali del passaporto biologico, anche il veronese Pietro Caucchioli, per il quale è stata confermata la sentenza del Tna. Pellizotti già fermo dal 3 maggio dello scorso anno, finirà di scontare la squalifica nel maggio 2012potrà tornare in gruppo nel maggio 2012, ma per la pena accessoria comminata, saranno cancellati tutti i risultati dal 7 maggio 2009 e quindi costretto a versare 115 mila euro di multa. Il Delfino di Bibione perderà così il secondo posto che gli era stato assegnato d’ufficio dopo la squalifica per doping di Di Luca al Giro d’Italia 2009 vinto dal russo Menchov (così Sastre sale al 2° posto davanti a Basso) e la maglia a pois conquistata al successivo Tour de France. A maggio dell'anno scorso, poco prima del via del Giro, venne fermato dall'Uci a causa di irregolarità riscontrate nei suoi valori ematici in seguito ad alcuni controlli effettuati. Verso la fine di luglio venne deferito, la Procura antidoping del Coni chiese due anni di squalifica, ma a fine ottobre il Tribunale Nazionale Antidoping lo assolse ''perché non sussistono elementi sufficienti per provare la manipolazione''. Ma al suo ritorno alle gare si oppose l'Uci che impugnò la decisione del Tna ricorrendo al Tas, che in definitiva ha dato ragione alla Procura antidoping confermando le sue richieste. Dopo l’assoluzione Pellizotti dichiarò di sentirsi offeso dalle parole del procuratore Ettore Torri, annunciando inoltre l'intenzione di chiedere i danni all'Uci. Sarà invece lui a dover pagare. Franco Pellizotti, origini carniche cresciuto a Bibione, nel Veneziano, ha accolto la sentenza nella sua abitazione di Mareno di Piave, in provincia di Treviso, dove risiede dal 2002. “La mia carriera in bicicletta termina qui - taglia corto Pellizotti - non ho nulla da rimproverarmi. Non sono mai stato trovato positivo in nove stagioni da professionista. Al contrario, c'è chi come Contador è ancora in sella e vince. Più che uso di sostanze proibite, nel mio caso è stato commesso un abuso di passaporto biologico. Non credo di essere stato il capro espiatorio del ciclismo. Questa sentenza era scritta. E' ora invece che il mondo delle due ruote si svegli, questo sport sta andando alla deriva e spero che il mio caso serva per far notare alla gente che tutto questo sistema è sbagliato. Come la decisione di vietare le comunicazioni con le radioline in corsa”. Franco Pellizotti scende così dalla bici dopo 24 anni. Nove le stagioni da professionista, 12 i successi. Sandro Bolognini
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