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Angiologia sportiva. Patologie delle arterie e delle vene
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Risponde dott. PAOLO RAUGEI
Specialista in Chirurgia Generale e Chirurgia Vascolare Responsabile aziendale percorso Patologia Vascolare Ospedale di Prato (ASL 4) - Diagnostica Vascolare 3 Aprile 2013
Pratico ciclismo su strada (dislivello 0_800 mt circa) con regolarità fino a 2 mesi fa: sinusite e poi influenza, fermo a casa con febbre 1 setimana, preso cortisone a basso dosaggio per alcuni gg: risultato vecchie varici alla cross poplitea residuate dopo stripping piccola safena 14 aa fa si sono infiammate ed ora anche la grande safena, poco sotto la cross è refluentee un po dilatata con segni di flebite;l'angiologo, un aMICO, MI ha controllato con l'ecodoppler e mi ha consigliato seleparina per 15 gg e un gel eparinoide da applicare 3 volte gg: ora, prima di questo dannato episodio andavo regolarmente in palestra esrcitandomi coi pesi (calibrati per l'età) e appunto bici da corsa, senza il benchè minimo problema, anzi; Ora mi chiedo: sarà pericoloso riprendere, lasciato passare questo fatto acuto? Grazie in anticipo.
Cordiali saluti
Francesco
(Leggi la risposta)
Ciao Francesco, scusa se ti rispondo in ritardo, ma sono stato fuori sede fino ad oggi. La sinusite e l'influenza con eventuale trattamento cortisonico non sono state sicuramente la causa della tua flebite. Eventualmente la causa scatenante potrebbe essere stata un'immobilizzazione prolungata a letto. Potrai tranquillamente riprendere l'attività sportiva in bici dopo circa 30-40 gg. dall'inizio dell'episodio flebitico. Evita di fare pesistica. Se la crosse safeno-femorale (la valvola della safena all'inguine) è come mi scrivi incontinente, ti consiglio poi una valutazione chirurgica. Per la flebite il trattamento farmacologico più indicato è, secondo lo Studio CALISTO pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine nel 2010, un'iniezione sottocutanea al giorno di Fondaparinux 2,5 per 45 giorni. Ti ricordo inoltre di indossare la calza elastica (1^ classe di compressione) monocollant almeno fino al periodo estivo anche durante l'attività sportiva. Farmaci antinfiammatori (FANS) per pochi giorni ti possono infine aiutare a togliere il dolore e la flogosi della vena. Ti saluto e ti auguro una buona ripresa dell'attività
21 Gennaio 2013
Salve dottore le scrivo perchè mi succede una cosa strana io corro in bici faccio circa 14 15.000 km l anno ma quando ogni tanto vado a correre a piedi mi prende un gran formicolio come orticaria alle gambe. Da cosa può dipendere?
Grazie e buona giornata!
Alex (Leggi la risposta)
Ciao Alex, il disturbo che riferisci è molto aspecifico e non è in stretta relazione con eventuali problemi di circolazione. Mi viene in mente, ma così a distanza è veramente molto superficiale la valutazione, che tu possa avere problemi di discopatia lombare con irradiazione alle gambe. Ti saluto, scusa se non posso essere più preciso.
22 Ottobre 2012
Ho da pochi giorni subito la rimozione della safena,della vena di Giacominicon la tecnica dello sripping dalla gamba sx. La gambo destra per ora non evidenzia nessun problema.Vorrei sapere se posso riprendere a praticare il ciclismo su strada a livello agonistico,partecipando a brvi ma intense gare a circuito e se posso anche affrontare salite medio lunghe, 8/12 km pendenza media 6/8%.la ringrazio per l attenzione e spero di poter continuare ad andare in bici da corsa.
Cordiali saluti
Luca (Leggi la risposta)
Ciao Luca, puoi riprendere gradualmente i tuoi allenamenti e le gare in circuito 3 settimane dopo l'intervento. All'inizio, per i primi 2-3 mesi, allenati sempre con le calze elastiche.
22 Ottobre 2012
EGREGIO DOTTORE non vorrei essere drastico le scrivo perchè lei mi dia una carica mentale nonostante un sacco di problemi in parte creati da me per il fatto di portare il mio fisico ai limiti. Ultimamente mi sono comparse delle vene varicose, presumo da sforzo sulla gamba sinistra propio laterale al ginocchio lato interno vorticose con dei punti più ingrossati. Penso che sia dove ristagna il flusso del sangue, non vorrei dilungarmi ma dall'esito del ecocolordoppler da un angiologo non sportivo non esauriente della mutua: ARTERIE NEI LIMITI DELLA NORMA SISTEMA VENOSO PROFONDO PERVO CONTINENTE LEGGERA INCONTINENZA SAFENA INTERNA DI SINISTRA E PICCOLE VARICI COLLATERALI CONCLUSIONI:INSUFFICIENZA VENOSA CRONICA DI GRADO LIEVE. Vado dal mio medico di famiglia e mi ordina degli integratori (VENOLEN plus)principio attivo per una compressa diosmina 300mg troxerutina 300mg ippocastano corteccia 100mg vitaminac 25mg, lei cosa mi consiglia di prenderle non so io gia di mio prendo un
sacco di integratori perchè faccio palestra non vorrei mischiare troppo lei che ne dice? Nonostante tutta la situazione che ho e il parere dei medici che mi dicono di cambiare sport, lo faccio lo stesso tra l' altro faccio cultura fisica da 20 anni allenandomi tre volte a settimana,ovviamente faccio anche molto stretching e scarico della colonna, presumibilmente vado avanti ancora perchè faccio questa ginnastica a corpo libero, e una volta in mountainbike facendo appunto dalle 7 ore alle 10 ore in una volta. Mi dia un consiglio positivo. GRAZIE MILLE INFINITE GRAZIE SCUSI IL PROLUNGAMENTO.
Cordiali saluti
Tindaro (Leggi la risposta)
Salve Tindaro, non ti preoccupare della vena varicosa, assumi pure flebotonici che sono in genere ben tollerati. Soprattutto per la discopatia lombare, però, riduci le sedute di cultura fisica e non uscire in MTB per più di 3 ore ciascuna volta. Ti saluto
10 Ottobre 2012
Salve dottore,Sono un amatore podista da 20 anni ho partecipate a numerose maratone all'estero e in italia con tempi eccellenti,sono tra poco tre anni che nella piena incoscienza e con fenomeni che sembravano simili ad uno strappo muscolare sono stato colpito da una Trombosi venosa profonda alla gamba sx da allora prendo il cumadin e porto la calza elastica, non pratico piu' lo sport che tanto mi piaceva,faccio solo delle semplice camminate lunghe,xchè i dottori mi hanno sconsigliato di praticare sport che comportino sforzi fisici,sinceramente io non ne conosco, dovrei fare tiro con l'arco,La vena iliaca ad oggi risulta ostruita del 20% il mio angiologo mi ha detto che c'è la possibilità che non si libera mai e che il trombo si sia organizzato.
Domanda n.1 : con questi presupposti posso iniziare a correre con la calza ovviamente?
Domanda n. 2 : è reperibile nelle farmacie con prescrizione medica il farmaco che sostituisce il cumadin?
Domanda n.3: Posso praticare il Tennis è un'altro sport che amavo e no pratico da tre anni?
Ti ringrazio anticipatamente per l'esaudiente risposte.
Angelo (Leggi la risposta)
Ciao Angelo, scusa se ti rispondo così tardi. Primo punto: perchè dopo 3 anni sei ancora sotto terapia anticoagulante? Ti è stata diagnosticata una patologia dell'emostasi? I nuovi farmaci anticoagulanti (Apixaban, Dabigatran, Rivaroxaban, ecc.) per l'indicazione TEV non sono a tuttoggi in uso in Italia; probabilmente a inizio anno prossimo dovrebbero essere ammessi anche in Italia. Basandomi solo su quello che mi riferisci, puoi correre con la calza elastica distanze al di sotto dei 15 km. senza salite troppo impegnative. Anche a tennis puoi giocare non più di un'ora continuativamente. Un altro problema: h cm. 180 e 87 kg. di peso; se vuoi prevenire ulteriori problemi anche di altro tipo, devi dimagrire almeno 10 kg. Ti saluto e buona ripresa della corsa:
3 Agosto 2012
Salve dottore, vorrei un suo parere su la mia vena varicosa su la mia gamba sinistra ho sempre fatto sport atletica, nuoto e ciclismo.
Ho fatto un ecocolodoppler vascolare esito ostio safeno-femorale sx incontinente con reflusso in vgs dilatata che scarica in collaterali varicose mediali di gamba.
Cosa mi consiglia di fare un intervento laser ho altro premetto che non ho nessun fastidio la ringrazio per una sua risposta.
Cordiali saluti
Giorgio (Leggi la risposta)
Ciao Giorgio, innanzi tutto complimenti per le tue performances alla tua età. Se le vene varicose non ti danno fastidio, non fare niente di chirurgico e continua a fare tanto sport. Ti saluto, buona estate
3 Agosto 2012
Gentile Dr. Raugei,
ho 34 anni con un passato da pallavolista. Recentemente ho iniziato a praticare ciclismo con molto entusiasmo. Purtroppo, però, dopo le prime uscite più impegnative (con salite abbastanza importanti) i miei problemi vascolari, che già sapevo di avere da tempo, sono peggiorati.Sono andata dall'angiologo e mi ha detto che mi devo operare alla safena sinistra perché completamente 'andata' mentre la destra comincia a dare i primi segni di cedimento. Mi ha praticamente detto che non posso praticare ciclismo, ma eventualmente andare in bicicletta senza affrontare salite e senza andare sotto sforzo. Vorrei sapere se lei condivide questa opinione oppure se posso continuare con questa mia nuova passione, magari utilizzando alcuni accorgimenti come le calze a compressione per il ciclismo (i booster per esempio?) durante l'attività e abbinare altro sport come il nuoto. In questo caso, vorrei anche sapere se prima dell'intervento posso comunque uscire in bici o smettere in attesa
dell'intervento.
Cordiali saluti
Giorgia (Leggi la risposta)
Ciao Giorgia, lo Specialista che ti ha visitato è stato un pò drastico. Non hai altri fattori di rischio per trombosi: sei normopeso, hai fatto sempre sport e sei ancora giovane (penso sia scontato che non fumi! Eventualmente, fai uso della pillola anticoncezionale?). Se è confermata all'ecocolordoppler l'incontinenza e la dilatazione delle safene interne, è giusto pensare all'intervento, ma senza particolari paure o limitazioni. Da paz., oltre che da Specialista, ti confido che con una situazione analoga alla tua, ho corso 20 maratone, decine di gare olimpiche di triathlon, un ironman e 2 granfondo in bici con più di 4000 m. di dislivello...E' vero che con le salite più dure le vene superficiali si dilatano ancora di più; cerca di uscire nelle ore più fresche e con i rapporti più agili possibile. Diversificare con il nuoto l'attività principale di ciclismo e/o di podismo, aiuta soprattutto a prevenire e curare gli infortuni, ma soprattutto quando entrera! i in una fascia d'età (dai 40 aa. in poi) nella quale un carico di allenamento ancora ingente e continuo potrebbe arrecare qualche problema soprattutto muscolo-tendineo-articolare. Per quanto riguarda le calze elastiche, finchè non hai risolto il problema safenico, probabilmente ti arrecherebbero fastidio. Dunque, vai pure in bici quanto vuoi con qualche piccola accortezza in attesa dell'intervento. Ti saluto: Paolo Raugei
19 Luglio 2012
Salve dottore vorrei porvi gentilmente una domanda..
Vorrei sapere se posso continuare a praticare ciclismo agonistico avendo questi problemi:
- ostio safeno femorale dx incontinente alla manovra di valsalva
- ostio safeno femorale sn incontinente alla manovra di valsalva
- osti safeno poplitei continenti
Safena interna dx pervia , calibro regolare (4.5 al terzo medio di coscia) in assenza di octasie varicose, incontinente in tutto il suo decorso; non evidenzia perforanti incontinenti.
Safena interna sinistra pervia, calibro 5.5 mm al terzo medio di coscia. con ectasie varicose all' ostio ed al terzo medio inferiore di coscia, marcatamente incontinente in tutto il suo decorso, al terzo inferiore di gamba collaterale varicosa sovrafasciale e decorso tortuosoanteriore per estendersi al dorso del piede assenza allo stato attuale di processi trombotici in atto o pregressi sia del circolo venoso profondo che superficiale.
Circolo venoso profondo pervio, normocompressibile, con apparato valvolare continente e flusso coordinato con respiro e compressione, bilateralmente.
La ringrazio anticipatamente.
Antonio (Leggi la risposta)
Ciao Antonio, leggendo il tuo referto doppler, per quanto riguarda la gamba sin., sarebbe meglio che ti sottoponessi all'int. chir. di safenectomia (oltre al normale int. di stripping, ci sono altre recenti tecniche ablative con il laser o la radiofrequenza); si tratta di interventi in one-day surgery o addirittura in regime ambulatoriale. Non c'è urgenza, puoi anche rimandare tutto al prossimo anno (meglio in pieno periodo invernale) e nel frattempo fai pure ciclismo a livello agonistico senza timore. Prima o poi (anni) anche la gamba dx. avrà bisogno dello stesso intervento. Ti saluto Paolo Raugei
19 Luglio 2012
Buonasera Dottore,ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità,a maggio di quest'anno mi sono accorto di avere la gamba dx gonfia arrossata e con prurito,mi è stata diagnosticata una trombo flebite,la parte interessata è quella esterna, da maggio prendo l'eparina con punture sull'addome,a fine giugno ho fatto l'eco doppler dove viene evidenziato che nella vena non passa il sangue,la mia domanda è questa,essendo un giocatore di calcio,quando posso tornare a fare lo sport che amo?
Grazie, cordiali saluti
Fabio (Leggi la risposta)
Ciao Fabio, per "esterna", intendi "safena esterna"? Fammi sapere, perchè se è così puoi tornare fin da ora (dopo 2 mesi di terapia) a giocare a calcio. La safena esterna rimmarrà chiusa probabilmente per sempre dopo l'episodio flebitico, senza particolari conseguenze. Il problema è un altro: perchè ti è venuta la flebite? Ti saluto, fammi sapere. Paolo Raugei
30 Maggio 2012
Buonasera Dottore.
Ho le vene varicose, in modo particolare sulla gamba destra, ho fatto l'eco doppler con relativa visita specialistica sia l'anno scorso che quest'anno. Nessun problematica particolare è stata evidenziata dal Dottore che mi ha visitato, tranne la constatazione che ho efftivamente le vene varicose sulla gamba destra. Esco in bici, mediamente 3/4 volte settimanali, compiendo dai 90 ai 180 Km (percorso misto con 3/6 salite) per volta. Alla fine di ogni uscita non ho particolari problemi. La domanda è la seguente: posso permettermi, per quel che concerne problematiche relative alle vene vericose, queste performance o ogni volta faccio un'azzardo?
La rangrazio per la disponibilità e l'eventuale risposta.
Cordiali saluti, Tullio (Leggi la risposta)
Ciao Tullio, si tratta verosimilmente di "varici dello sportivo", cioè di vene non dilatate, ma solo più superficializzate. Le vene degli arti, nel caso di sport come il ciclismo in cui il muscolo si riscalda molto, hanno una funzione di termodispersione raccogliendo il sangue muscolare e disperdendone il calore subito al di sotto della cute, che in genere è a temperatura minore. Non fai nessun azzardo a fare tanti chilometri in bici e vai pure tranquillo anche in salita! Ti saluto
29 Maggio 2012
Buon giorno Dott.
semplicemente vorrei sapere se posso continuare ad andare in bicicletta senza rischiare la rottura dello stent o altri problemi e, in caso positivo per quante ore al giorno e per quanti km. Grazie. ArrivederLa. (Leggi la risposta)
Ciao Massimo, non ci sono particolari limitazioni ad andare in bici. Aumenta, però, più possibile l'angolo della coscia con il tronco, non usando il manubrio da corsa oppure utilizzando la MTB. Ti saluto
29 Maggio 2012
Gent.mo Dottore,
ho sempre fatto sport (corsa e nuoto). Ultimamente ho iniziato ad andare in bici da corsa e dopo 5 uscite di circa 60 Km ciascuna (con salite, abito a Genova), ho notato dietro il ginoccho destro una vena in evidenza. Devo fare qualcosa?
La saluto e La ringrazio
Marzia (Leggi la risposta)
Ciao Marzia, molto probabilmente si tratta di una "varice dello sportivo", cioè una vena non dilatata, ma solo più superficializzata. Le vene degli arti, nel caso di sport come il ciclismo in cui il muscolo si riscalda molto, hanno una funzione di termodispersione raccogliendo il sangue muscolare e disperdendone il calore subito al di sotto della cute, che in genere è a temperatura minore. Se il sintomo è solo la vena evidente, non fare niente; se, invece, lamenti altri disturbi alla gamba: pesantezza, senso di tensione, bruciore, crampi notturni, prurito, devi eseguire un ecocolordoppler per studiare i sistemi safenici e le vene perforanti. Fammi sapere, ti saluto.
29 Maggio 2012
Salve dottore le chiedo alcune delucidazioni riguardo la mia salute vascolare, io per circa 6 anni ho praticato mountambyke in modo non agonistico, poi ho dovuto sospendere per un intervento di stripping alla safena, lo stesso intervento lo devo fare all'altra gamba.
la mia domanda e' posso dopo l'intervento continuare con questo sport, ho devo indirizzarmi sul footing naturalmente senza forzare?
Grazie e buon lavoro
Mario (Leggi la risposta)
Ciao Mario, non c'è nessun limite dopo l'intervento di safenectomia a praticare ciclismo/MTB. Prenditi soltanto 3 settimane di convalescenza immediatamente dopo l'intervento. Ti saluto
29 Maggio 2012
Salve dottore, ho 48 anni ed ho da circa 20 anni un piccolo problema di vene varicose solo sulla gamba sinistra.(1 vena nella parte interna del polpaccio, sclerotizzata circa 6 anni fa) Quasi 1 anno fa ho ripreso ad andare in bici,e piano piano ha cominciato a gonfiarsi dietro il ginocchio sinistro una vena che comunque era già un po evidente, sono cosi andato da un Angiologo che mi ha dato questa diagnosi dopo l'esame Ecocolor-doppler: insufficienza dell'ostio safeno-polpiteo a sx con reflusso distale. Presenza di V del Giacomini non refluente.Le chiedo, è meglio operare oppure sclerotizzare, come gia' fatto? Quando vado in bici, specialmente se faccio salite, dietro il ginocchio proprio dove si piega mi si gonfia abbastanza ma non da fastidio,sarà pericoloso?
Grazie, Alessandro (Leggi la risposta)
Ciao Alessandro, ti confermo che il trattamento sclerosante in caso di incontinenza della giunzione safeno-poplitea, come nel tuo caso, è il trattamento di scelta. La sclerosi va effettuata con mousse (schiuma) sotto guida ecografica e il risultato in buone mani è ottimo. Non avrai nessun problema subito dopo a correre in bici; il trattamento non espone a particolari rischi (naturalmente, come tutte le manovre mediche invasive, riserva un rischio veramente minimo di complicanze a livello del circolo profondo). Se non fai niente, non è pericoloso, ma la tensione della vena dilatata, soprattutto come dici anche te in salita, può essere fastidiosa e peggiorare lentamente nel tempo. Ti saluto
13 Marzo 2012
Buongiorno Dottore e grazie per la sua disponibilità.
Sono un ragazzo di 34 anni, quest'anno ho scoperto di avere il fattore V Leiden alterato in forma eterozigota.
La scoperta è avvenuta in seguito ad una Tromboflebite superficiale che ha colpito la vena collaterale all'altezza della coscia nella gamba destra a Marzo 2011.
Sono già 5 anni chvado in biciletta, da Dicembre 2010 ho cominciato ad allenarmi in maniera molto intensa, come mai fatto gli anni scorsi, e a Marzo 2011 sono stato fermato dall'evento sopracitato fino a Luglio 2011.
Ho fatto un ciclo di eparina durato per tre mesi.
A Giugno ho cominciato un corso di nuoto e a Luglio sono ripartito con la bici, in maniera graduale.
A Settembre ho riportato gli allenemanti a livelli abbastanza alti in termini di intensità, e a Ottobre sono stato colpito da una tromboflebite alla safena accessoria dal tallone fino a dietro al ginocchio nella gamba sx.
Ho fatto 3 mesi di calciparina somministrata dal flebologo in accordo con un ematologo che mi sta tuttora seguendo.
Adesso, nonostante il mio amore per la bicicletta sono molto perplesso e preoccupato.
Secondo lei posso continuare la mia attività in bici?
Posso partecipare ad eventi agonistici?
L'intensità dell'allenamento e delle uscite ed eventualmente di qualche gara agonistica può essere così dannoso per le vene?
Posso contiuare con la piscina (mi sono accorto che anche in questo sport le gambe e i polpacci in genere sono molto sollecitati)
Grazie, Mario (Leggi la risposta)
Ciao Mario, ho bisogno di sapere anche il valore del tuo emocromo (ematocrito, GR, HGB) per una risposta definitiva. Comunque, se l'ematocrito è nei limiti, ti consiglio di continuare ad andare in bici riducendo un pò il tuo carico di allenamento (soprattutto meno salite molto impegnative sopra il 10% di pendenza, meno sedute di forza resistenza, meno rapporti duri), sempre ben idratato, dimagrire almeno 10 kg. e assumere aspirina 100 mg./giorno. Cerca di nuotare sempre (soprattutto gambe) almeno una volta alla settimana. Buon allenamento
20 Febbraio 2012
Salve dottore ho 45 anni ed ho iniziato ad andare in bici circa 6 anni ma nel 2007 tromboflebite ascedente su safena dx incontinente.Operato con tecnica di safenoctomia. ho ripreso gli allenamenti con grandi soddisfazioni ma dopo un uno stop di4 mesi al primo allenamento più duro di nuovo trombo flebite questa volta però a sx su vena sana. Curata con arixtra e dopo un'uscita impegnativa il trombo si estende fino all'inguine. Scongiurato l'intervento chirurgico ora la safena è tornata in buone condizioni. Le analisi trombofiliche mi hanno diagnosticato il fattore v di leiden in omozigote. Se condo lei posso tornare ancora in bici o rischio di nuovo e poi non sono sicuri di tenermi scoagulato dal momento che i trombi si sono sviluppati su vene superficiali.Io onestamente non sono tranquillo lei cosa ne pensa? Si parla inltre di un farmaco anticoagulante più sicuro che non necessita dell'esame inr sa darmi qualche notizia la ringrazio anticipatamente.
Paolo
(Leggi la risposta)
Ciao Paolo, confermo che con l'omozigosi del fattore V di Leiden e la storia di due trombosi e' indicato l'anticoagulante orale per tenere l'INR tra 2,5 e 3. Confermo che e' prevista anche in Italia l'uscita di questo nuovo farmaco anticoagulante (Dabigatran) tra aprile e giugno; con questo farmaco sempre per bocca, non occorrono prelievi ematici e il dosaggio e' costante, sara' un bel passo avanti. L' attività fisica compreso il ciclismo e' sicuramente consigliabile anche nel caso tuo, pensa pero' che ogni trauma puo' essere causa di ematomi o emorragie anche copiose. Cerca di correre con la calza elastica. Ti saluto
20 Febbraio 2012
Salve Dottore,
ho 37 anni, e da circa 3 pratico triathlon.
Da circa 1 anno soffro di varici, senza però alcuna sintomatologia fastidiosa (le ho scoperte dopo aver depilato le gambe per la prima volta).
L'eco-doppler ed il successivo consulto con l'angiologo hanno suggerito di evitare per il momento l'intervento chirurgico, monitorare la situazione e seguire una terapia conservativa (gambaletto elastico 18mmhg tranne nella stagione calda, pomata Nedema a cicli di due mesi).
Nel dettaglio il referto dell'ecodoppler riporta un circolo profondo normale, a destra "pervio e continente all'ostio safeno femorale e lungo la safena interna, varici anteriori al terzo medio di gamba senza trombosi locale". a sinistra "pervio ed incontinente a livello dell'ostio safeno femorale e lungo la safena interna (da 6 a 4), comunicante incontinente al terzo medio di gamba. safena posteriore continente".
la mia domanda è se la pratica del ciclismo è controindicata (indicativamente una uscita di 2/3 a settimana e spinning 1/2 volte a settimana per 1 ora).
Esistono altre attività sportive da evitare (gioco a tennis e squash saltuariamente, altrettanto aggiungo alcune sedute di preparazione in palestra,...)?
la ringrazio in anticipo, Roberto (Leggi la risposta)
Ciao Roberto, nella tua situazione non ci sono controindicazioni per il ciclismo. Evita o fai meno possibile salite molto ripide o sedute di forza (salita con rapporto più duro del dovuto a bassa frequenza di pedalata). Ugualmente, in palestra evita la pesistica, soprattutto sforzi intensi, meglio poco peso con frequenti ripetizioni. Per quanto riguarda il running, evita la corsa lunga (> di 20 km.). Per quanto riguarda il tennis/squash, non ci sono particolari problemi. Il farmaco che hai citato serve soprattutto per diminuire il gonfiore alle gambe, se non è presente questo problema, ti serve a poco; se, invece, l'edema è presente, assumilo non in crema ma per bocca (1 cpr. X 2 al dì a cicli, soprattutto nel periodo estivo). Ti saluto, buon allenamento
30 Dicembre 2011
Salve dottore, ho 63 anni: varici a dx, specie a livello malleolo mediale.
Diagnosi: incontinenza crosse safeno-femorale dx con riflusso lungo tutto l'asse safenico. Incontinenza delle perforanti lungo tutta la safena incluse Cockett`s.
Quali sono i centri migliori nel nord Italia per "laser endovascolare" o "radiofrequenza closure-fast" ? Grazie, Elisabetta (Leggi la risposta)
Ciao Elisabetta, da come mi riferisci, le indicazioni sembrerebbero più per una chirurgia tradizionale di stripping; sarebbe importante per consigliarti il tipo di tecnica sapere anche il diametro massimo della safena interna. Comunque, specificami la zona del nord Italia dove vivi, perchè ogni città ha almeno un buon Centro di Flebologia. A presto e Buon Anno, se non ci sentiamo prima
30 Dicembre 2011
Gentile Dottore,
vorrei ancora una volta approfittare della sua disponibilità:pratico bici a livello amatoriale, come le ho scritto in precedenza, e nell'ultima decina di volte in cui sono uscito, trovandomi spesso fuori soglia cardiaca, ho notato un evidente sviluppo muscolare accompagnato da un fastidioso formicolio che mi accompagnava per una 15na di gg e andava via diminuendo la frequenza degli allenamenti e la loro pesantezza. Secondo il suo parere questo fenomeno, forse di natura microcircolatoria, è normale per via degli sforzi in allenamento o è dovuto alla mia "fragilità venosa" congenita? Esiste poi qualche tipo di integratore che potrebbe fare al caso mio?
La ringrazio anticipatamente, buona giornata
Salvatore (Leggi la risposta)
Ciao Salvatore, la sensazione di formicolio avviene al piede, alla gamba o alla coscia? Comunque sia, il problema non ha alcun nesso con la microcircolazione e con problemi venosi congeniti. Da un punto di vista vascolare, non ci sono integratori in grado di attenuare questa fastidiosa sensazione.
30 Dicembre 2011
Buon giorno dottore,
ho 33 anni per 5 ho praticato ciclismo mtb l'anno scorso bdc a febbraio avvenuta trombosi femoro poplitea. La causa genetica presente v leiden. E' stata curata con eparina e coumadin dopo 8 mesi risultato Ecodopler è: presenza di flusso scarsamente modulato livello fem. Comune. Pervio segmento femoro popliteo con flusso demodulato sensibile alle manovre. Incompetenza ostio safeno fem. Pervio competenza safeno poplitea. Consigliano monocollant a vita e coumadin a vita l'ematologo.
Ho ripreso a pedalare ma con calza compressiva e difficile comprime nella fossa poplitea. Se non la indosso pedalando cosa succede? C'è un intervento che possa risolvere il problema visto che la gamba è sempre un po' più gonfia della sinistra a fine giornata.
La ringrazio in anticipo per una sua risposta.
Cordiali saluti
Sara (Leggi la risposta)
Ciao Sara, l'alterazione del fattore V di Leiden è la causa più frequente di trombosi giovanile su base congenita. Ho appena risposto ad un altro visitatore di Ciclonews spiegandogli proprio questo, di ricercare l'eventuale alterazione di questo parametro in caso di trombosi venosa. Per consigliarti al meglio ho però bisogno di sapere se questa alterazione è in omozigosi o in eterozigosi. Se è in omozigosi è vero che devi assumere Coumadin per sempre o almeno fino all'arrivo di questi nuovi (l'uscita di Dabigatran - Pradaxa è prevista in Italia per il prossimo aprile-giugno) farmaci anticoagulanti con dei vantaggi sensibili: somministrazione giornaliera costante nel tempo, non occorre eseguire il prelievo per l'INR ecc. Se sei in uno stato di eterozigosi, invece, potrebbe essere sufficiente l'assunzione di aspirina 100 mg. (Cardioaspirina), anche se proprio al 100% come con il Coumadin (a regime, con INR 2-3), non puoi essere sicura di prevenire nuovi episodi di trombosi. Dimenticati tassativamente l'assunzione di estroprogestinici a scopo anticoncezionale o altro. Niente fumo. Adesso puoi pedalare senza calza elastica; è più importante che la indossi eventualmente se fai un lavoro sedentario o se prevedi di dovere stare a lungo in piedi. Non ci sono interventi chirurgici da effettuare, anzi, ti sconsiglio proprio, anche tra qualche anno, di correggere quel problema safenico che hai per l'elevato rischio di trombosi perioperatoria. Ti auguro un buon recupero
19 Novembre 2011
Buongiorno Dottore,
a seguito del problema che le avevo illustrato, a metà settembre sono stato trattato con Bypass (Bypass Iliaco-Femorale Comune SX con VSI Invertita, patch di safena). Da Ottobre sto nuotando e da inizio novembre sto utilizzando una macchina ellittica da fitness. A breve inizierò a fare un po' di running e più avanti scialpinismo. IL consiglio che vorrei, se possibile, e cosa ne pensa riguardo una ripresa dell'attività ciclistica a febbraio o marzo, e a che livello, in relazione all'intervento che ho avuto. Cosa comporta esattamente, per un ciclista, il mio intervento?
Cordiali Saluti
Giovanni (Leggi la risposta)
Ciao Giovanni, mi ricordavo perfettamente del tuo caso. Nella descrizione dell'int. non mi torna tanto quello che hai scritto: bypass iliaco-femorale in safena invertita + "patch in safena", cioè non capisco dove hanno messo il patch. Comunque, da un punto di vista pratico, non cambia molto. A febbraio puoi tranquillamente ricominciare ad andare in bici: inizia con rapporti agili e pianura e chilometraggio 30 km., aumentando di 10 km. ogni settimana. Devi sempre essere ben idratato, soprattutto quando farà caldo. E' già in terapia l'aspirina vero?
19 Novembre 2011
Buongiorno dottore,
ho 32 anni,ho sempre fatto sport e pratico ciclismo da circa 1 anno.Volevo un consiglio in relazione al mio esame ecocolordoppler che ho fatto in seguito a dei fastidi alla safena della gamba sinistra già visibilmente dilatata da almeno un paio d anni.
L'esame evidenza sul lato sx "incontinenza della crosse safeno femorale, reflusso safenico lungo. Pervia, dilatata ed incontinente la vena safena lungo l'asse.Incontinenza delle perforanti di gamba."
Intanto mi alleno per due volte a settimana per 60 km a battiti medio alti con l'aiuto di collant elastici da 140 den 18mmhg senza problemi.
Cerco di usarli anche a lavoro visto che sto molto in piedi ma a volte provo più fastidio che beneficio causato dal calore.
Grazie anticipatamente, Salvatore. (Leggi la risposta)
Ciao Salvatore, perfettamente indicato quello che stai facendo: la calza elastica è un presidio che, soprattutto al lavoro, devi sempre portare; ma...l'intervento? In una situazione di tale incontinenza safenica l'indicazione all'intervento è certa. Per intervento si intende l'intervento tradizionale di stripping della safena (la vena viene "sfilata") oppure int. meno invasivi come la fotocoagulazione della safena mediante laser endovascolare o con Radiofrequenza oppure il trattamento con schiuma sclerosante sotto guida eco. Si tratta di interventi in one-day surgery o addirittura in regime ambulatoriale. Potrai tornare in bici dopo al massimo 2 settimane senza caricare troppo e al lavoro dopo 7-10 gg. (se non fai un lavoro troppo pesante). Senza urgenza, ma: "facci un pensierino!"
5 Settembre 2011
Gentile Dottore,
ho 54 anni,non bevo, non fumo e ho un discreto passato sportivo in diverse discipline:calcio, scialpinismo, bicicletta, e proprio questa mi sta causando un problema che le illustro. Lo scorso anno in Febbraio ho avuto un trombo all'iliaca esterna sx, causata quasi sicuramente da scarsa idratazione (così mi fu detto) e rimosso tramite intervento con catetere Fogarty (se ricordo bene). Purtroppo un paio di mesi dopo si è verificata una ricaduta e trattada con trombolisi. Problema definitivamente risolto tant'è che avevo ripreso l'attività ciclistica abbastanza bene, sino a giugno di quest'anno quando si è verificata una stenosi nella stessa iliaca e nella stessa zona, trattata a fine luglio questa volta con inserimento di stent (pallone EDB+Stent 6 x 40 mm). Decorso regolare tant'è che mi viene detto che avrei potuto riprendere , gradatamente, a fare le stesse cose. Nuotare al mare nessun problema, ma ieri faccio un\'uscita leggera in bici e ci risiamo: stessi sintomi. Sono
parecchio demoralizzato poichè la situazione mi sembra complessa e non riesco a capire nè come verrà trattato nè le mie aspettative future, in genere. Sin dall'inizio sono stato seguito dall'equipe di Chirurgia Vascolare (Dott. Nessi) dell'Ospedale Mauriziano di Torino, che mi dicono molto buona. Vorrei però un suo parere molto obbiettivo a 360° e se lo ritenesse opportuno, anche se abito in provincia di Torino, potrei anche valutare una visita presso il suo studio.
La ringrazio in anticipo.
Cordiali Saluti
Giovanni (Leggi la risposta)
Ciao Giovanni, molto probabilmente si tratta della malattia di Chevalier (leggi anche relativamente a questo problema una delle mie prime risposte sempre su ciclonews). E' importante che ti sottoponga ad una visita effettuando un ecocolordoppler in clinostatismo e, eventualmente, dinamico. Per il momento, vai meno possibile in bici; molto più indicato il nuoto in questo caso e almeno per il momento.
13 Luglio 2011
Egregio Dottore,
ho 60 anni e da 25 anni pratico il podismo a livello amatoriale con tempi di 4' 10" al km nei 10km. Nell'ultimo anno noto un progressivo ingrossamento delle vene delle gambe. L'esame ecodoppler arterioso effettuato circa due anni fa ha evidenziat: "Assenza di lesioni ostruttive arterioso emodinamicamente significative bilateralmente". L'esame venoso ha evidenziato: "Pervietà e continenza del circolo venoso profondo sx e dx. Incontinenza della vena safena interna sx lungo il decorso. Incontinenza di rami extrasafenici in regione mediale di gamba sx e dx". Chiedo scusa per la lungagine . Ho ridotto a tre giorni settimanali gli allenamenti di corsa ed ho inserito negli altri giorni il nuoto. Sbaglio? Durante la corsa posso indossare i calzini elastici 18 mmHg prescrittimi? Le sono profondamente grato per la eventuale risposta.
Cordiali saluti
Gennaro (Leggi la risposta)
Ciao Gennaro, hai fatto bene a ridurre la corsa e intensificato il nuoto (soprattutto fai lavorare in acqua le gambe). Corri più possibile con le calze elastiche che ti hanno già prescritto. Se però vuoi continuare a questo livello (elevato, soprattutto per l'età che hai), prendi in considerazione l'int. chirurgico di ablazione della safena int. sin. (oltre la tecnica classica di stripping della safena, esistono ora anche tecniche chirurgiche ambulatoriali come l'ablazione laser o con radiofrequenza o l'ecosclerosi con schiuma). Ti saluto e mi complimento con le tue prestazioni, ma soprattutto con la saggia consapevolezza del tuo fisico. A disposizione per ulteriori chiarimenti
24 Giugno 2011
Buongiorno dottore,
sono uno che ama dalla corsa a piedi alla MTB, ecc.. HO 39 anni un anno fa sono stato operato alle varici della gamba destra, tutto ok, ora sono in lista per il secondo intervento gamba sinistra, che presenta lo stesso problema della gamba destra.
In attesa secondo Lei posso continuare la mia attività sportiva (mtb e corsa)?
Cordiali saluti
Gianni Paone.
(Leggi la risposta)
Ciao Gianni, in attesa dell'intervento chirurgico alla gamba sinistra puoi tranquillamente fare attività sportiva; se puoi scegliere, meglio bici e nuoto. Soprattutto in mtb o durante la corsa nel bosco, stai attento a non ferirti le gambe. Ti saluto, buon allenamento e in bocca al lupo per l'intervento! Paolo Raugei
23 Maggio 2011
Buongiorno,
sono un ciclista amatoriale che percorre circa 12000km annui, da qualche mese non riesco a smaltire il mal di gambe nonostante abbia fatto recupero non sforzato piu di tanto etc.. ho fatto tutti gli analisi al sangue con risultati eccellenti. Cosa mi succede?
Posso avere un appuntamento per una visita mirata?
Grazie e buon lavoro
Silvano (Leggi la risposta)
Ciao Silvano, ti rispondo, ma sono un Angiologo; non credo che il tuo problema dipenda dalla circolazione. Dammi altre informazioni per capire meglio: il dolore è a livello di coscia o di gamba? Entrambi i lati? Il dolore si accompagna a gonfiore? E' davvero normale il CK e la mioglobinemia? Emocromo, ferro, transferrina, ferritina come risultano? Che carico di allenamento hai fatto recentemente, quali gare? Risentiamoci, poi decidiamo il da farsi.
23 Maggio 2011
Dottore buongiorno
Ho 47 anni e dai 5 anni pratico ciclismo a livello amatoriale 5000 km anno con 4-5 Granfondo. Ho vene varicose, che controllo annualmente: il medico dice che sono borderline, che ancora non richiedono un intervento anche se dal doppler si rileva una certa insufficienza. A volte, soprattutto durante le GF soffro di crampi al quadricipite. Può questo dipendere in qualche modo dalle varici? Mi consiglia l'uso delle calze o "polpaccere" con compressione? Possono darmi giovamento? me le consiglia? (lo chiedo anche aldilà dei crampi e delle prestazioni, in relazione alla salute)
PS so che se vado oltre i miei limiti l'insorgenza di crampi è normale, ma a volte mi sembra che il crampo arrivi prima di averli superati.
Grazie
Osvaldo (Leggi la risposta)
Ciao Osvaldo, il tuo problema è chirurgico sia a dx. che a sin.: deve essere asportata la safena interna o con l'intervento classico (stripping ) o fotocoagulata mediante laser o con la radiofrequenza. Sono interventi in one day surgery o addirittura in regime ambulatoriale. Per consigliarti al meglio delle tre tecniche, avrei bisogno della misura del diametro safenico alla coscia (misurato con eco). Comunque per il momento ti consiglio sicuramente le calze elastiche a gambaletto 1^ classe di compressione (prendile in cotone per la traspirazione, non in microfibra o in sintetico); anche per l'attività sportiva (allenamento) vanno bene. Ricorda invece che le calze che coprono la gamba sono vietate in tute le gare, almeno quelle organizzate dalla FCI. Potresti trovare giovamento utilizzando dei farmaci venoprotettori per te indicati e non vietati da nessun regolamento E' opportuno però che siano prescritti dal tuo medico di fiducia e acquistati con regolare ricetta medica.
11 Aprile 2011
Salve Dottor Raugei,
volevo chiederle, cosa pensa di quelle calze elastiche usate qualche anno fa in primis da Amstrong e tanto di moda ora tra i vari professionisti. Sono cosa valida? Se si: quando e per quanto tempo bisogna usarle? E se fanno bene alla circolazione delle gambe lo stesso prodotto può essere
utile per altre parti del corpo?
Grazie, saluti.
Alberto (Leggi la risposta)
Ciao Alberto, la performance muscolare soprattutto di gamba (non tanto di coscia) è strettamente legata alla funzionalità delle vene profonde (in particolare le vv. gemellari) e, meno queste vene sono dilatate, più le valvole sono ben funzionanti e il sistema ha una buona capacità drenante di tutto quello che può essere tossico per il muscolo: CO2, acido lattico, radicali liberi ecc. Esistono appunto in commercio delle calze elastiche pre-gara e post-gara per migliorare ulteriormente il ritorno venoso. Per quanto riguarda il ciclismo (e non ad es. il podismo, il triathlon, il calcio ecc.), durante le gare federali, la normativa UCI prevede il divieto di utilizzare calze che possano coprire l'intera gamba; per questo ti ho detto che sono importanti pre-gara e post-gara, in realtà andrebbe benissimo indossarle anche in gara (in gare magari amatoriali, dove probabilmente queste regole sono un pò meno rigide) e sicuramente in allenamento come fanno tanti professionisti. Le calze pre-gara (che hanno una compressione minima) possono essere indossate fino a un minuto prima di andare in bici, mentre quelle post-gara (con la massima compressione) soltanto per 2 ore dopo. Ad es. i professionisti durante le Corse a tappe, a fine tappa indossano subito dopo la doccia che fanno in pullmann le calze post-gara per 2 ore e, dopo, in albergo, indossano per il resto del pomeriggio e la sera prima di andare a letto le calze pre-gara. Durante la notte si consiglia di tenere le gambe alte senza contenzione e la mattina dopo indossano nuovamente le calze pre-gara fino alla partenza della nuova tappa. Per altre parti del corpo (ad es. la coscia) non è così dimostrato un effetto benefico sul ritorno venoso in relazione alla performance muscolare.
27 Gennaio 2011
Salve Dottore, una mia curiosità magari banale.
Premetto che sono alto 1.81 x 78,5 kg e di anni 38 e da qualche anno a questa parte mi ritrovo con delle braccia da neonato: non ho vene sulle braccia o cmq sono invisibili le quali creano qualche grattacapo alle infermiere che mi devono fare i prelievi. Eppure in età giovanile ricordo di aver avuto delle belle vene. A cosa è dovuto ciò?
Altro dato: ho una pressione 110/60 per circa 50 battiti/minuto a riposo.
La ringrazio in anticipo.
Cordialmente
Alessio (Leggi la risposta)
Ciao Alessio, non ti preoccupare, non c'è niente di patologico nel fatto di avere vene superficiali agli arti superiori non visibili. Solo, e speriamo di no, dovessi fare ripetutamente delle flebo, potrebbe essere un piccolo problema. La spiegazione potrebbe semplicemente essere nel tuo lieve sovrappeso, con una stratificazione di adipe leggermente aumentata nel sottocute che potrebbe nascondere il normale reticolo venoso. Prova anche a fare qualche esercizio con le braccia a completamento della tua attività in bici: es. canottaggio (anche in palestra su vogatore) o pesistica di medio livello. Ti saluto, buon allenamento
17 Dicembre 2010
Salve, sono un ragazzo di 18 anni e corro al "pedale riminese" cat. juniores 2° anno.
Volevo sapere da lei due curiosità:
- La comparsa di vene alle gambe, è legata alla capacità polmonare?
- Quanto conta sulla circolazione sanguigna stare con le "gambe alte" il giorno prima della gara? è una cosa utile? (Leggi la risposta)
Ciao Andrea, rispondendo alla tua domanda: no, la comparsa di vene visibili agli arti inferiori non è legata alla capacità polmonare. Le vene superficiali degli arti inferiori sono sempre molto visibili nel ciclista, perchè hanno la funzione di disperdere all'esterno il calore muscolare sviluppato durante l'attività fisica. Importante è capire attraverso un ecocolordoppler se i sistemi valvolari venosi sono continenti. Leggi in questo senso anche una mia precedente risposta a un tuo collega su ciclonews. Prima della gara fa solo bene tenere alte le gambe, come si dice "in scarico": la performance muscolare soprattutto di gamba è strettamente legata infatti alla funzionalità delle vene profonde (in particolare le vv. gemellari) e meno sono dilatate, più le valvole sono ben funzionanti e il sistema ha una buona capacità drenante di tutto quello che può essere tossico per il muscolo: CO2, acido lattico, radicali liberi ecc. Esistono in commercio anche delle calze elastiche pregara e postgara per migliorare ulteriormente il ritorno venoso. Ti saluto e ti ringrazio, buon Natale e buon 2011: Paolo Raugei
24 Novembre 2010
Mi complimento con lei dottore, ma è vero che sta nascendo a Prato con un suo collaboratore un ambulatorio che studia e tramite il massaggio e la rieducazione funzionale può aiutare il ciclista nella malattia di Chevalier?
Cordiali saluti
Andrea (Leggi la risposta)
Sì Andrea, confermo che c'è un progetto, gestito in pratica da un mio Collaboratore, con la Casa di Cura Villa Fiorita di Prato, per questo innovativo trattamento fisioterapico in caso di compressione dell'art. iliaca esterna nel ciclista (m. di Chevalier). I paz. verranno da me valutati e selezionati, come già ora, presso l'Ospedale di Prato e il percorso prevederà, se il progetto verrà definitamente approvato dalla Direzione della Casa di Cura, in caso di sola compressione senza ostruzione dell'arteria, il trattamento di riabilitazione funzionale presso Villa Fiorita. Sto finendo di scrivere un Lavoro, con relative linee-guida, sulla patogenesi, inquadramento e trattamento della malattia di Chevalier. Il Lavoro verrà pubblicato in riviste mediche di Medicina dello Sport e di Chirurgia Vascolare, ma, probabilmente, verrà pubblicato anche in una veste divulgativa per tutti gli appassionati di ciclismo non medici.
Ti saluto e ti ringrazio: Paolo Raugei
15 Novembre 2010
Sono un ciclista e ho notato da alcuni anni la comparsa di vene ben visibili alle cosce e alle gambe, cosa devo fare?
Grazie, Luca. (Leggi la risposta)
Ciao Luca, avrai notato che soprattutto i professionisti hanno delle vene superficiali evidentissime, si chiamano "varici dello sportivo", che non hanno niente di patologico, ma servono per la termodispersione, per disperdere in superficie e all'esterno il calore muscolare; guai a togliere queste vene, si ridurrebbe la performance muscolare! L'esame ecocolordoppler deve dirimere il dubbio se la safena (la vena superficiale più importante) è solo ben visibile o se è dilatata e le sue valvole sono incontinenti; in questo caso è bene rimuoverla (ci sono anche le tecniche alternative: laserterapia, radiofrequenza, schiume sclerosanti che comunque prevedono l'ablazione, in qualche modo, del vaso stesso) perchè condiziona una stasi sanguigna nociva alla prestazione dell'atleta. Ma è più frequente che si tratti di "varici dello sportivo".
15 Novembre 2010
E' vero che la malattia di Chevalier è strettamente correlata all'uso di Epo? Per questo negli anni '80, prima dei controlli attuali sulle sostanze dopanti, era così diffusa?
Cordiali saluti, Giovanni. (Leggi la risposta)
No, in quel periodo si sono verificati diversi casi di trombosi dell'arteria iliaca (come di altre arterie), proprio perchè l'uso di eritropoietina come sostanza dopante incrementava l'ematocrito fino a livelli patologici, trasformando il sangue in "gelatina". Ma questo problema non è la malattia di Chevalier, da lui (è un chirurgo vascolare di Lione) descritta nel 1985, che ha un altro meccanismo patogenetico, l'endofibrosi dell'arteria iliaca esterna, un ispessimento cronico della parete del vaso che può anche portare ad occlusione completa dell'arteria. Il meccanismo è l'anomalo ispessimento di un legamento/muscolo del bacino che comprime dall'esterno, nella posizione aerodinamica forzata del ciclista, l'arteria fino a provocare questa specie di "cicatrice" interna; questa lesione non è quindi una trombosi.
15 Novembre 2010
Vado in bici da 3 anni, percorro circa 7000 km./anno. Ho da qualche mese un fastidioso dolore alla coscia dx. soprattutto dopo le mie uscite in bici, che si protrae anche nei giorni seguenti. Ho trovato su internet che potrebbe trattarsi dell'ostruzione dell'arteria iliaca, come posso fare per accertare questo problema?
Grazie, Lorenzo. (Leggi la risposta)
No Lorenzo, sicuramente non si tratta dell'ostruzione dell'arteria iliaca esterna, problema noto anche come malattia di Chevalier dal 1985, anno in cui questo chirurgo vascolare di Lione la descrisse come entità autonoma. Questa ostruzione o endofibrosi colpisce quasi esclusivamente il ciclista di alto livello, dopo una percorrenza di almeno 100.000 km. Un professionista percorre anche più di 30.000 km./anno; quindi anche soltanto dopo 3 anni di attività a tale livello può andare incontro a questo problema. Ma il cicloamatore che da poco ha iniziato questa attività sportiva ne sarà sicuramente indenne. Il dolore alla coscia poi compare solo "durante" lo sforzo muscolare intenso e non dopo. Nel tuo caso bisogna pensare o a problemi di lombalgia irradiati alla coscia e/o a una postura sbagliata sul telaio della bici o ad altri problemi di natura ortopedica.
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